Alla fine ce l’ha fatta. L’erede più longevo nella storia del Regno Unito è stato incoronato oggi nell’abbazia di Westminster. E, per meglio dire, ce l’hanno fatta, perché ad essere incoronata accanto a lui come regina consorte è stata Camilla Parker Bowles: qualcosa su cui ben pochi fino a qualche anno fa avrebbero scommesso. Il Commonwealth ha un nuovo sovrano: decisamente meno giovane ma probabilmente più esperto, pronto per un ruolo a cui era destinato fin dal giorno della sua nascita. “Londra non vede un’incoronazione da settant’anni – dice la giornalista Lavinia Orefici, esperta della famiglia reale inglese –. La processione e’ stata caratterizzata da un percorso più breve. Quella di Elisabetta II fu di 8 km e attraversò tutta la città”.

E alla fine ce l’ha fatta. L’erede più longevo nella storia del Regno Unito è stato incoronato oggi nell’abbazia di Westminster. E, per meglio dire, ce l’hanno fatta, perché ad essere incoronata accanto a lui come regina consorte è stata Camilla Parker Bowles

Sotto il cielo grigio di una Londra bagnata da una sottile pioggia, la carrozza dorata con a bordo Carlo e Camilla ha lasciato Buckingham Palace poco dopo le 11 (ora italiana) e, dopo la processione, è arrivata all’abbazia di Westminster. I presenti erano 2.300, per una cerimonia decisamente più ridotta dell’ultima, quando gli invitati furono 8mila; tante le novità, a partire dalla volontà di escludere non pochi membri della nobiltà oltre che i parenti della famiglia Windsor. Una scelta che ha destato non pochi malumori. Al loro posto c’erano duecento fra volontari e giovani scout, scelti da Carlo proprio per indicare quale sarà la direzione del suo regno: inclusivo, aperto e con una spiccata attenzione per le questioni ambientali. “Un’altra novità è il coinvolgimento della famiglia di Camilla. I nipotini dei suoi due figli avranno un ruolo in primo piano e saranno i suoi paggetti, mentre il paggetto di Carlo sarà George” spiega Lavinia. Tanti i capi di Stato presenti: per l’Italia il presidente Sergio Mattarella accompagnato dalla figlia Laura; ma non solo: fra gli invitati c’erano anche re e regine, tra cui quelli futuri. Di solito questo non avviene, per evitare di oscurare il protagonista della giornata, ma quella di oggi è stata un’incoronazione sui generis per molti aspetti.

Ad accogliere il nuovo re, al suo arrivo, c’era il corista più giovane, 14 anni, a cui Carlo III ha rivolto la frase di rito: “Io vengo non per essere servito, ma per servire”

PHOTO-2023-05-06-17-11-25 (2)

Quello che non è cambiato è stato il rituale della cerimonia, anche se dalle tre ore di Elisabetta II si è passati “solo” a due: Carlo III è stato il quarantesimo sovrano incoronato a Westminster, con un rituale rimasto invariato dal 1066. Ad accoglierlo, al suo arrivo, il corista più giovane, 14 anni, a cui il novello re ha rivolto la frase di rito: “Io vengo non per essere servito, ma per servire”. Dopo l’entrata e questo primo passaggio, i futuri sovrani si sono seduti e la cerimonia dell’incoronazione ha ufficialmente avuto inizio. “Durante il rito sono stati previsti diversi cambi d’abito per Carlo III”, spiega la giornalista Lavinia Orefici. Il primo è il più importante ed è un gesto che prepara il re a ricevere l’unzione: il passaggio più intimo e sacro di tutta la cerimonia che, proprio per questo motivo, non può essere ripreso dalle telecamere. Un’accortezza che è stata seguita anche per l’incoronazione di Elisabetta II. Carlo III ha indossato quindi una tunica bianca in lino e. ad atto compiuto, è stato aiutato ad infilarsi una veste intessuta d’oro che, proprio per questo motivo, è molto pesante e rappresenta i doveri e le responsabilità attribuite al sovrano. Poi il sovrano si è seduto sul trono di Sant’Edoardo e ha ricevuto i simboli della monarchia: il globo che rappresenta la Terra, l’anello emblema del matrimonio tra il monarca e Dio e tra il monarca e il popolo e infine la corona di Sant’Edoardo. Dopo le due ore di cerimonia, Re Carlo III e la regina consorte Camilla erano pronti a lasciare Westminster Abbey, dopo aver ricevuto entrambi i diademi.

I due sovrani sono saliti con i loro abiti viola, simbolo della monarchia, nell’originale Golden State coach del 1762 e si sono diretti verso Buckingham Palace. Del corteo faceva parte anche una seconda carrozza più piccola con a bordo William, Kate e i loro tre figli. Harry invece non è stato presente in questa seconda parte della giornata. Durante la cerimonia, il secondo figlio del re si trovava in seconda fila accanto alle cugine e, una volta terminata l’incoronazione, è andato in aeroporto per tornare dalla sua famiglia in California, per festeggiare il compleanno del piccolo Archie. “Harry è sempre la variabile da tenere sotto controllo – sottolienea la Orefici –. Sapevamo già che Meghan non sarebbe stata presente all’incoronazione e, forse, è una delle poche persone ad aver ricevuto l’invito rispedendolo al mittente. Il rapporto tra Harry e William al momento è pessimo, perché risale solo a pochi mesi fa l’uscita del libro di Harry “Spare”, in cui il fratello William viene dipinto come suo nemico giurato e su di lui Harry lancia una serie di accuse.”

E invece, ad affacciarsi al celebre balcone, sono stati Carlo e Camilla, William con Kate e i tre principini, i fratelli del re, Anna ed Edoardo. Assente Andrea, il fratello dello scandalo: anche alla cerimonia aveva una posizione molto marginale e, con la morte della madre, Carlo aveva già messo in chiaro che per lui ci sarebbe stato sempre meno spazio

PHOTO-2023-05-06-17-11-25

Il grande interrogativo era se Harry si sarebbe o meno affacciato dal balcone, un onore che solitamente è concesso soltanto ai working royal; in molti pensavano che Carlo avrebbe fatto un’eccezione per il figlio ma così non è stato. E invece, ad affacciarsi al celebre balcone, sono stati Carlo e Camilla, William con Kate e i tre principini, i fratelli del re, Anna ed Edoardo. Assente Andrea, il fratello dello scandalo: anche alla cerimonia aveva una posizione molto marginale e, con la morte della madre, Carlo aveva già messo in chiaro che per lui ci sarebbe stato sempre meno spazio.

Si chiude il regno di Elisabetta II, si apre quello di Carlo III: la grande scommessa è quale sarà, se ci sarà, il futuro della monarchia. Nel frattempo, God save the King.