E’ stato certamente uno degli attori, autori, uomini di teatro più amati dagli italiani. Un artista che è riuscito ad attraversare mezzo secolo di spettacolo con personalità, professionalità e leggerezza, passando dall’interpretazione dell’eterno Mandrake di Febbre da cavallo (o se preferite, Il maresciallo Rocca della tv e il Gastone teatrale) al teatro d’avanguardia, migrando dall’Accademia e dal modello shakespeariano al teatro Tenda, fino al varietà e alla tv.

Ma Gigi Proietti è stato soprattutto un Maestro, in senso umano e professionale. E oggi, in un anno in cui il settore artistico soffre fortemente a causa di una crisi eccezionale del settore causata dalla pandemia, di lui resta il laboratorio di teatro da lui fondato a Roma, dentro al teatro Brancaccio, e tutta la sua scuola, di allievi professionisti, noti e meno noti ma che dell’arte fanno scuola di vita.Noi di Magzine, a mese dalla sua scomparsa avvenuta il 2 novembre scorso, siamo andati a vedere quanto sia forte e saldo il segno da lui lasciato nel teatro italiano.