Negli ultimi anni nei media di tutto il mondo si parla sempre di più di sostenibilità ambientale, ma il settore dell’informazione è effettivamente governato da politiche green?
Il World News Media Congress 2021 ha individuato due diverse prospettive attraverso le quali gli editori possono misurare e ridurre l’impatto ambientale nel loro settore. La prima consiste nel seguire una prospettiva nazionale, che prenda spunto dalle scelte operate dalla stampa francese in ambito ecologico; la seconda concide con l’approccio dell’editore norgevese Schibsted.
In Francia Pierre Petillault, direttore generale dell’Alliance de la Presse d’Information Générale (APIG), ha affermato che oggi i giornali di carta stampata «stanno immettendo molti rifiuti sul mercato» rispetto a tutti gli altri canali d’informazione. E proprio per questo è nata l’AGEC (Anti-Gaspillage pour l’Economie Circulaire), una delle più importanti normative ambientali finora introdotte. Quest’ultima prevede che gli editori di notizie su carta stampata contribuiscano a finanziare la Citeo, azienda francese impegnata nel riciclaggio della carta da macero. Oltre a introdurre nuove leggi, gli editori francesi si sono anche impegnati volontariamente per ridurre il proprio impatto ambientale: lo stop agli imballaggi in plastica in vigore dall’inizio del 2022, ad esempio, è stato preceduto da un grande lavoro di ricerca e sviluppo da parte delle imprese.
Passando da una prospettiva nazionale alla visione di un singolo editore, l’approccio ecologicamente sostenibile del gruppo media norvegese Schibsted viene considerato come uno dei più all’avanguardia a livello mondiale. Sulla base dell’Accordo di Parigi del 2015, la Schibsted si è posta un obiettivo chiaro: ridurre le proprie emissioni di carbonio del 50 per cento entro il 2030 (rispetto al 2018). “Finora siamo sulla buona strada grazie ad un uso minore di carta e inchiostro, nonché ad una maggiore efficienza nella gestione dei rifiuti”, ha affermato Markus Ahlberg, responsabile dello Sviluppo del Business Sostenibile all’interno dell’azienda.
Seppur vari, gli scenari presi in considerazione dagli editori di notizie per combattere il cambiamento climatico hanno l’obiettivo comune di accelerare la conversione verso media sempre più “green”.
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