Il tema più centrale di Voices, il festival del giornalismo europeo, è l’utilizzo e l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella dieta di un giornalista.
Quando si parla di intelligenza artificiale è necessario partire da un concetto: il progresso tecnologico che abbiamo avviato non è arrestabile, perciò come giornalisti tutto ciò che possiamo fare è prenderne atto e imparare a sfruttare le nuove tecnologie per migliorare nel nostro lavoro e nei nostri prodotti.

A poco serve intavolare discussioni su un possibile abbandono di questi mezzi: sarebbe come cercare di costringere il mondo a cancellare i social network o più in generale internet. Certamente devono esserci delle regole, ma l’intelligenza artificiale rimane pur sempre un semplice strumento che, da solo, non causa né danni né benefici: la decisione spetta sempre all’uomo.

Uno degli esempi più interessanti di integrazione tra giornalismo e intelligenze artificiali proposti da Voices è quella dell’azienda Yle, la più grande piattaforma di media finlandese. Nel dibattito “AI and Journalism: navigating the intersection of economics, ethics, policy and democracy”, Jyri Kivimäki, consulente per l’innovazione e per le soluzioni editoriali IA della Yle, ha raccontato come la sua azienda si è approciata a questi nuovi mezzi.

Screenshot 2024-03-16 164041«Abbiamo cominciato a studiare l’intelligenza artificiale partendo da una frase, ovvero che “i robot avrebbero rimpiazzato i giornalisti sportivi”. Per verificare questa tesi abbiamo ideato e costruito Voitto, il nostro primo esperimento nel giornalismo robotico. Voitto cominciò a scrivere piccoli articoli nel 2016, ma si trattava soltanto di riportare il vincitore di una competizione sportiva o il risultato delle partite, niente di troppo complesso. L’obiettivo era appunto verificare se un robot, o quella che oggi chiameremmo un’intelligenza artificiale, aveva le capacità per sostituire gli umani. Nel 2018 cominciammo però a pensare a Voitto in maniera diversa: e se invece che sostituirsi a noi avesse potuto aiutarci e farci diventare più efficienti?»
Detto, fatto. Nei mesi successivi Voitto fu impiegato soprattutto per tutta una serie di compiti lunghi e tediosi che, solitamente, non facevano altro che rallentare i giornalisti nella scrittura dei loro pezzi. Il suo lavoro fu determinante per facilitare quello dei giornalisti, ma rimaneva ancora un problema: per insegnare a Voitto come fare tutti quei lavori, bisognava rispettare un tempo lungo di progettazione.
«Le AI generative, però – ha continuato Jyri –, hanno cambiato tutto. A un tratto è stato possibile per tutti avere il proprio assistente artificiale al fianco».

YleGPT
Il passo successivo è stato costruire una propria intelligenza artificiale. YleGPT è una piattaforma analoga al ben più noto ChatGPT, ovvero una piattaforma di linguaggio generativo che simula quello naturale. La differenza principale che intercorre tra le due è che YleGPT, che al momento è ancora un’AI interna all’azienda non rilasciata al pubblico, è creata da giornalisti per i giornalisti e «consente l’uso etico e sicuro dell’AI nei lavori editoriali». Secondo quanto racconta Jyri l’intelligenza robottica viene utilizzata per aiutare i dipendenti ad acquisire nuove abilità, ma anche a creare audio, a trascrivere e creare dei contenuti. Proprio a favore di questa trasparenza, una delle funzionalità attualmente più apprezzate è potere condividere le proprie chat con gli altri utenti.

Il codice etico per l’utilizzo delle intelligenze artificiali

Le AI sono degli strumenti e, in quanto tali, sta agli uomini decidere come utilizzarle. Come per ogni cosa c’è però il bisogno di un’etica che ci guidi e che ci fermi dall’abusarne. Yle ha ideato il suo personale codice etico, che può fungere da buona base affinché ognuno sviluppi il proprio:
etica ia• Non è l’AI a decidere, ma l’uomo.
• Sviluppiamo le AI a beneficio della società, tenendo in considerazione l’ambiente in cui ci troviamo.
• Arricchiamo l’esperienza dell’utente, i contenuti e il lavoro con l’AI
• L’uso dell’AI dev’essere aperto, trasparente e a supporto delle scelte indipendenti.
• Bisogna proteggere la privacy e le informazioni delle persone.
• Bisogna rispettare le leggi sul copyright.
• Valutiamo, sviluppiamo e aggiorniamo costantemente i nostri prodotti.