Un fine settimana all’insegna dell’arte e della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Tornano per la 31esima edizione le Giornate FAI di primavera. Sabato 25 e domenica 26 marzo aprono per l’occasione oltre 750 luoghi, di cui 136 in Lombardia, generalmente inaccessibili o poco conosciuti. E diventano visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, ma anche esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, laboratori artigiani. Non mancheranno gli itinerari all’aperto, nei borghi, negli orti botanici e nei giardini storici.

 Tra le aperture più curiose che vi segnaliamo, il Centro culturale IKEDA per la pace a Corsico (MI), il più grande centro buddista d’Europa, che ha portato a un’ampia riqualificazione urbanistica; la sede della Navigazione sul Lago Maggiore ad Arona (NO), dove saranno visitabili il cantiere dedicato alla riparazione dei battelli, il Real Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato nel 1841; a Palermo, l’Aula bunker dell’Ucciardone, costruita nel 1985-86 all’interno del carcere per ospitare il Maxiprocesso contro i crimini di mafia.

 Abbiamo selezionato una serie di luoghi da visitare in Lombardia.

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Villa Arese Lucini è una splendida dimora nobiliare di fine cinquecento, immersa nel verde della Brianza, a Osnago. Si tratta di un complesso architettonico dalla mole imponente sviluppatosi nei secoli al fine di celebrare la potenza della famiglia. L’eleganza degli ambienti, le decorazioni sfarzose, i preziosi arredi originali, la colleziona di porcellane cinesi ed una biblioteca di inestimabile valore rendono Villa Arese Lucini uno scrigno di segreti custoditi nel tempo.

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Teatro Fraschini (Pavia), di tradizione considerato uno dei più belli d’Italia. Erano stati quattro esponenti delle famiglie pavesi più aristocratiche a volere, nel 1771, la costruzione di un nuovo teatro – per ciò denominato “dei quattro cavalieri”. L’apertura nelle Giornate FAI, ricorre nell’anno dell’anniversario della costruzione del teatro. Duecentocinquanta anni di storia, che verranno raccontati durante la visita; sarà l’occasione non solo per scoprire curiosità sulla sua storia ma anche per creare un ponte tra passato e futuro del Teatro Fraschini attraverso la visita dei suoi spazi.

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Appartata nel cuore di un tranquillo quartiere nel centro di Milano, Villa Necchi Campiglio venne progettata nei primi anni ’30 dall’architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio, marito di Gigina, esponenti di una borghesia industriale lombarda colta e al passo coi tempi.

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Casa Verdi. Nel 1889 Verdi acquista una grande area in una zona allora semiperiferica di Milano, vicina al Parco Sempione in via di realizzazione. Qui, da una “archistar” dell’epoca, Camillo Boito, fa costruire una grande casa per i musicisti “meno fortunati” di lui, riuscito esempio di “architettura nazionale in cui si fondono filoni espressivi diversi”.

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La Quadreria del Palazzo dell’Arcivescovado di Milano, sede degli Arcivescovi di Milano, dall’epoca di Giovanni I Visconti, fu costituita a partire dal secolo XVII e poi arricchita da lasciti e donazioni. Degna di nota la serie dei grandi ritratti ufficiali degli Arcivescovi che recano la firma di autori anche del contemporaneo, come Sassu, Parma, Messina, oltre a noti seicentisti quali Morazzone e il Cerano. Sarà visitabile il cortile della Curia con le statue in pietra di Ambrogio e Carlo, le lapidi documentarie delle visite milanesi di Giovanni Bosco e Giovanni Paolo II, lo scalone in pietra, la cappella interna affrescata in stile rinascimentale nel primo novecento, la Galleria, ala del loggiato del cortile dei Canonici, chiuso dal Cardinale Monti per esporre la propria raccolta di opere d’arte.

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Quante volte passeggiando lungo via Monte Grappa, ad Arcore, ci siamo affacciati all’elegante cancellata che circonda i Giardini di Villa Ravizza, sognando di salire i gradini della scenografica scalinata e scoprire cosa si nasconde sulla sommità della collina? Finalmente potremo osservare da vicino le armoniose balaustre, muovendoci in un trionfo di statue, fontane e mosaici. Ma non tutto è come sembra: il giardino, all’apparenza settecentesco, è stato creato nei primi decenni del Novecento!

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La Cascina Cernuschi è situata su viale Mirabello, all’interno del Parco di Monza, uno dei più grandi parchi cintati d’Europa, istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell’imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. L’edificio è sede del Posto Fisso Carabinieri a cavallo del Parco di Monza, unico in Italia, inquadrato nel Comando Provinciale dei Carabinieri di Monza e Brianza.

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La storia più antica di Inzago si snoda attorno a due piazze: la Maggiore, e di Vona. Nella seconda metà del Quattrocento il naviglio Martesana andò a delimitare l’abitato sud dove si insediarono alcune delle tante ville storiche che ad Inzago sono disperse nell’edificato. A nord scorre la roggia Crosina, derivata dal Naviglio a Cassano per azionare un complesso di mulini ed irrigare i giardini locali, poi prolungata sino a Gessate. Ne permangono ancora suggestivi scorci.

Facciata principale dell'Istituto dei Ciechi di Milano

In pieno centro di Milano, a due passi da Villa Necchi Campiglio e contornato da edifici Liberty, trova la sua sede l’Istituto dei ciechi di Milano. La storia della Fondazione Istituto dei Ciechi affonda le sue radici nel 1840 quando il ragioniere Michele Barozzi realizzò un “istituto d’educazione per i poveri ciechi” su impulso del governatore austriaco Von Hartig. L’attuale sede dell’Istituto in via Vivaio risale al 1892 quando venne edificata su disegno dell’architetto Giuseppe Pirovano, che progettò l’edificio ispirandosi al modello dell’lnstitut National des Jeunes Aveugles di Parigi, tenendo conto delle necessità educative e sociali della comunità.

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Castello del Carmagnola di Clusane. Si raggiunge il castello passando per le viuzze del borgo posto sulla riva meridionale del Sebino, tra Iseo e Paratico, abitato fin dall’antichità, come attestano tracce di villaggi palafitticoli, resti romani e longobardi. Si innalza al di sopra delle case e si affaccia su un vasto panorama che spazia dalla sponda bergamasca alle Torbiere, con di fronte Montisola e in fondo il Monte Guglielmo. Contesto paesaggistico di rara bellezza e luminosità.