«Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più». E se a dire questo è l’uomo divenuto il genio per antonomasia, quell’Albert Einstein noto a tutti, forse qualcosa di vero ci sarà. Da qualche anno, però, le fiabe classiche sono sotto attacco perché sarebbero portatrici di una visione del mondo sorpassata, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna nella società. Fiabe Disney sotto attacco perché portatrici di una visione del mondo sorpassata. Le ultime critiche dalle attrici Kristen Bell e Keira Knightley Molte delle critiche vengono dagli ambienti femministi e sono rivolte in particolare alle versioni disneyane dei racconti fantastici per l’infanzia.

L’ultimo di questi attacchi è giunto da due famose attrici. L’americana Kristen Bell, nota al pubblico televisivo per aver vestito i panni di Veronica Mars, ha messo sotto accusa la fiaba di Biancaneve per il modo in cui il principe risveglia la protagonista dalla morte: «Trovo bizzarro che lui la baci senza prima chiedere il permesso. Non è una cosa che si può fare». L’attrice inglese Keira Knightley ha, invece, mosso critiche nei confronti dei film Disney “Cenerentola” e “La Sirenetta”, arrivando persino a vietarne la visione alla figlia di tre anni. «Cenerentola va alla ricerca di un uomo ricco che la salvi e non dovrebbe farlo – ha commentato l’attrice –. Dovrebbe salvarsi da sola, ovviamente. Mentre nel caso della Sirenetta non si dovrebbe rinunciare alla propria voce per un uomo».

Inutile dire che affermazioni del genere hanno dato il via a tutta una serie di polemiche corse dentro e fuori il web. A difesa delle fiabe si è schierata anche la filosofa Michela Marzano, che su D di Repubblica ha sconsigliato la censura di certi film invitando invece a guardarli insieme ai figli. La donna ha citato lo psicanalista Bruno Bettelheim per ricordare come “le fiabe, evocando situazioni che permettono ai bambini di affrontare e rielaborare le reali difficoltà della loro esistenza, li aiutano a tradurre in immagini visive i propri stati interiori”.

Dell’importanza della fiaba per lo sviluppo del bambino è convinto anche lo psicologo Alessandro Pedrazzi. «La fiaba – sostiene l’uomo – è per il bambino la sua prima forma di letteratura. È vero che semplifica molto personaggi, strutture, luoghi, lo fa anche perché il bambino li possa comprendere più facilmente: ai bambini non diamo da leggere un romanzo di Dostoevskij o di Oscar Wilde, perché hanno delle complessità umane e caratteriali che difficilmente potrebbero cogliere». Lo psicologo Alessandro Pedrazzi: «La fiaba è per il bambino la sua prima forma di letteratura. È vero che semplifica molto personaggi, strutture, luoghi, lo fa anche perché il bambino li possa comprendere più facilmente»

Questa semplificazione è funzionale al ruolo pedagogico della fiaba: «Il bene e il male – spiega lo psicologo – sono spesso separati in maniera manichea, in maniera abbastanza rigida così da essere compresi chiaramente: l’atto buono è comprensibile, l’atto cattivo è comprensibile. È chiaro che in questa semplificazione, in questa schematicità dei ruoli si va un po’ a finire nello stereotipo».

Entrando nel merito della critica mossa da Kristen Bell, Pedrazzi non nasconde il suo dissenso: «Che Biancaneve venga “abusata” dal principe, perché le dà un bacio senza chiederlo vedendola lì addormentata, è un po’ grottesco. È un modo di rileggere la fiaba mettendo l’accento unicamente su quel fattore, mentre Biancaneve è anche la storia di una donna contro una donna per altro, cioè di una strega contro una donna cacciata, emarginata, che cerca un po’ di cavarsela da sé, quindi in realtà la fiaba è molto più complessa».

Più che pensare a censurare certe fiabe secondo lo psicologo si dovrebbe semplicemente accompagnarne la lettura: «Se un genitore teme che la figlia possa percepire male certi tipi di schematicità glieli può spiegare, però che nell’era di internet, dove c’è di tutto e di più, un genitore si preoccupi della lesività creata da fiabe che ormai sono sulla Terra da 300 anni, mi sembra un po’ un eccesso di modernismo barocco a Hollywood».

Della stessa idea è anche Marina D’Amato, professore di sociologia all’Università di Roma Tre: «Se queste fiabe sono state tramandate da secoli una ragione profonda, esistenziale c’è». La sociologa pensa che le critiche siano mosse soltanto da pregiudizio: «Sono tre opinioni che non considerano la fiaba come la metafora più profonda del nostro inconscio. La fiaba di per sé è fantastica e rappresenta un bisogno universale. In questo caso una persona dormiente, come Biancaneve, viene svegliata non con una botta in testa ma con un bacio. Credo che ogni fiaba rappresenti un perché profondo del nostro inconscio e in questo caso è l’amore che risveglia da una morte, che può essere la depressione, che può essere una mancanza, che può essere una tristezza, che può essere qualunque cosa di doloroso che fa socchiudere gli occhi e invece gli occhi si riaprono nel momento in cui un’altra persona, standoci accanto e dimostrando affetto, ci libera da quell’incubo».

Le accuse di maschilismo vengono rivolte contro la Disney ormai da parecchi anni. Era il lontano 1 novembre 2014 quando venne caricato su youtube un video che a quelle accuse intendeva rispondere, ottenendo nel tempo migliaia di visualizzazioni. L’ 1 novembre 2014 la youtuber flame88tongue, alias Silvia Rivi, ha caricato sul suo canale un video per rispondere alle accuse di maschilismo alla Disney, ottenendo nel tempo migliaia di visualizzazioni L’autrice è la youtuber flame88tongue, nome d’arte di Silvia Rivi, che non manca di dire la sua anche in merito all’ultima polemica. «Cenerentola era una ragazza cresciuta traumatizzata e oppressa – spiega la youtuber –, nessuno di noi è cresciuto nelle sue condizioni pietose di violenza psicologica, quindi siamo tutti più che pronti a immaginarci al posto suo avventurieri senza macchia, senza paura e col petto gonfio, a riempire di botte le nostre aguzzine o ingannarle con astuti trabocchetti. Ci sfugge, però, un particolare importantissimo: quando un bambino inerme cresce con un genitore che lo terrorizza e lo obbliga ai lavori più umilianti, da adulto fa moltissima fatica a vedere il suo carnefice diversamente da un mostro imbattibile. Questo non fa di lui una persona debole, ma solo una persona in difficoltà».

A differenza di molti, Silvia vede l’eroina fiabesca in maniera positiva: «La grande forza di Cenerentola è il non lasciarsi corrompere dalla malvagità della matrigna, ma di continuare a proteggere la propria bellezza interiore e bontà d’animo nonostante tutto».

La youtuber cita le parole della storica doppiatrice di Cenerentola, Ilene Woods, secondo cui la ragazza non voleva andare al ballo per trovare un principe che la salvasse, voleva solo andare lì a divertirsi. «La cosa che Keira e la Matrigna non capiscono – continua Silvia – è che a Cenerentola, a differenza loro, non importa del rango o della ricchezza: ha saputo che il ragazzo carino con cui ha ballato la vuole sposare e casualmente, fortuna vuole, è il principe. Considerato che dubito che Cenerentola sappia saltare giù da una finestra o maneggiare la sciabola come una piratessa, ha semplicemente approfittato dell’occasione per levarsi dal suo impaccio».

La youtuber non condivide nemmeno la critica rivolta contro la Sirenetta: «Perché non si dovrebbe dare tutto, persino la voce, per la persona che si ama? Da quando essere un uomo è un motivo valido per non meritare amore e sacrifici? Cosa sta succedendo nel mondo?».

Riserve vengono espresse dalla youtuber anche in merito all’opinione di Kristen Bell su Biancaneve: «A qualunque bambino segua la storia è chiaro il significato di quello che sta accadendo nel momento del famoso bacio: Biancaneve è creduta morta dal principe, questo significa che, dal suo punto di vista, sta dando un ultimo, disperato addio alla sua amata, addio che però lei non potrà mai davvero ricevere. Ma ecco che, miracolo, Biancaneve si sveglia, e vissero tutti felici e contenti. No, non va bene, a quanto pare secondo Kristen il principe non sta baciando un (creduto) cadavere nella tristezza più totale, sta strappando a forza un bacio ad una ragazza incosciente».

Silvia conclude con un commento caustico rivolto all’attrice Keira Knightley: «Dubito fortemente che una bambina cresca preparata alla vita dopo aver seguito le gesta di Elizabeth Swann nelle sue avventure per i sette mari al fianco di Will Turner e Jack Sparrow, ma sono abbastanza sicura che si ricorderà benissimo di non accettare roba da sconosciuti che promettono sogni, dopo aver visto Biancaneve».