Selena Frasson

About the Author Selena Frasson

Sogno di diventare una giornalista professionista da quando avevo quindici anni. Durante il secondo anno di ginnasio decisi di inserire tra le mie letture “Proibito parlare” di Anna Politkovskaja e da allora capii che avrei dovuto fare del mio meglio per dare spazio e luce alle storie dimenticate degli invisibili, di coloro che vivono relegati ai margini di società troppo spesso indifferenti. Mi sono laureata in giurisprudenza all’Università degli Studi di Padova, dove ho avuto l’opportunità di approfondire gli intricati meccanismi del nostro sistema giuridico. L’esperienza che in quegli anni mi ha formata e motivata di più, però, si è svolta al di fuori delle maestose aule di Palazzo Bo. Io e alcuni compagni, provenienti dai più disparati ambiti di studio, decidemmo di fondare “Il Barrito”, un quotidiano studentesco in cui affrontavamo con sguardo critico e tanta curiosità gli eventi del mondo, riservando particolare attenzione alle questioni sociali. In questa fucina di idee e interessi, oltre alle attività di redazione e scrittura, cercavamo di organizzare degli eventi che ci dessero la possibilità di confrontarci con giornalisti, attivisti e associazioni come Amnesty, Emergency, Mimosa e via dicendo. Ricordo bene il giorno in cui, durante uno di questi incontri, mi venne consigliato di intraprendere un percorso alternativo al giornalismo. Tuttavia, essendo una persona determinata e testarda, non c’è nulla di più stimolante che essere posta di fronte ad una sfida. Questa lo è senz’altro e a guidarmi saranno la fermezza e l’entusiasmo.