«Questi premi sono un attestato della qualità, dell’impatto e della creatività del Guardian e dell’Observer». Katharine Viner, caporedattrice del gruppo Guardian News & Media, festeggia la vittoria del Guardian come “Miglior quotidiano dell’anno” ai Press Awards 2023, il premio giornalistico britannico più importante del settore, conferito quest’anno a una delle testate giornalistiche più rinomate al mondo.

Salgono sul podio anche il Saturday, il supplemento culturale del sabato, definito «spiritoso, coinvolgente, eclettico», e il giornalista dell’Observer Jay Rayner, incoronato “Critico dell’anno” per il suo «lavoro pieno di arguzia, intelligenza e intuizione»: caratteristiche che condivide con il suo giornale. Secondo la giuria, riunitasi al Park Plaza Westminster Bridge di Londra lo scorso 8 marzo, gli articoli del Guardian «dettano la linea» al resto del giornalismo, stabilendo anche le priorità dell’agenda politica.

Una menzione della giuria è andata anche alla struttura del sito internet, citato per «l’uso delle fotografie e la strategia digitale di successo». A far ottenere al quotidiano inglese la medaglia d’oro non sono state solo le inchieste da prima pagina: tutte le storie raccontate hanno contribuito al risultato, dalla cronaca nazionale agli esteri, dallo sport all’attualità, passando per la cultura e la società.

Il premio di “Giornalista politico dell’anno” è stato assegnato a Pippa Crerar per il suo lavoro con il Daily Mirror, dove lavorava prima di entrare al Guardian. Nella motivazione si ricorda come «nessuno abbia fatto più di lei per richiamare i politici ai loro doveri, mettendo in luce l’ipocrisia dei vertici del governo».

A testimonianza dell’importanza della multimedialità del giornalismo sono state premiate anche altre due sezioni del giornale: il podcast Today in Focus e le vignette di Ben Jennings. La produzione audio, ha spiegato la giuria, «documenta le notizie in profondità e le confeziona in modo raffinato»: per questo è capace di distinguersi all’interno di un mercato «sempre più competitivo». A Jennings è stata invece riconosciuta la capacità di «utilizzare un umorismo tagliente per portare avanti le sue idee».

La menzione speciale di “Editorialista dell’anno” è toccata invece ad Aditya Chakrabortty, Senior economist del Guardian, per la sua «voce forte, essenziale e senza compromessi» e per lo stile, che «combina con forza le storie raccolte sul campo con le sue opinioni, sollevando problemi che chi governa deve affrontare».

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