La musica ha una magia unica: trasmette ogni genere di emozioni. Ma è anche sperimentazione, nuove frontiere melodiche che nascono da un accordo, un testo, un’immagine.In realtà a rendere delle canzoni davvero memorabili sono le storie dietro agli artisti perché viaggiando nelle loro vite si scopre l’origine spesso travagliata dei successi della grande musica. Per il Cineweek di questa settimana vi proponiamo alcuni biopic per scoprire le storie nascoste del mondo della musica.

MARIANNA MANCINI CONSIGLIA: LA VIE EN ROSE

Dai sobborghi parigini al teatro dell’Olympia, la vita di Édith Piaf si è vestita di rosa solo nei capolavori da lei interpretati. Voce graffiante, corpo sfibrato, occhi sognanti, l’usignolo che conquista l’America con il suo talento e distrugge se stessa per soffocare un’esistenza spietata lascerà tutti senza fiato. La vie en rose racconta la storia di un’artista straziata dal dolore e innamorata dell’amore. Cantare significa vivere per Édith, che ammalia il pubblico e zittisce i suoi tormenti con dosi di morfina che la spegneranno a soli 48 anni. Dalla penombra al successo mondiale, le tende dell’appartamento della cantante parigina resteranno sempre tirate dopo la morte di Marcel Cerdan, il suo amore impossibile, salito a bordo di un aereo precipitato mentre volava da lei. All’improvviso, quando tutto sembra non avere più senso, arriva un compositore che ha inciso la sua vita. Édith ricomincia per l’ultima volta da zero, confessando che Je Ne Regrette Rien.

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ALESSANDRO DE CAPUA CONSIGLIA: LORDS OF CHAOS

Lasciate ogni speranza voi ch’entrate nell’Inner Circle. Lords of Chaos racconta la controversa storia del black metal e dei suoi pionieri, in particolar modo Euronymous. È la storia di un gruppo di teenagers travolti dalla loro passione per la musica estrema e la trasgressione, incapaci, complici il successo e l’attenzione morbosa dei media, di tracciare un confine tra il loro gioco di ruolo e la realtà. Quella che è la storia maledetta per eccellenza dell’universo Metal viene raccontata da Åkerlund con ironia e un pizzico di cattiveria, mostrando le contraddizioni e le psicosi dei protagonisti, senza però negare loro il merito di aver creato qualcosa che ha cambiato la storia della musica underground.

Disponibile su Amazon Prime Video, Dvd e Blu-Ray

EMILIANO DAL TOSO CONSIGLIA: WALK THE LINE

Walk the Line è un film sui demoni. Di cui non riusciamo mai a liberarci. Ma è soprattutto un film sull’amore, che forse può salvarci la vita. Johnny Cash ama June Carter e la insegue per una vita intera. La musica è il corollario dell’esistenza di Cash, il suo solo e unico modo autentico e sincero per esprimersi. Ma non può impedirgli di autodistruggersi. Se Johnny sopravvive a un decennio di depressione, alcol e anfetamine lo deve a June. La musica, da sola, non basta. Walk the Line significa “riga dritto”, quello che il più grande cantante country di sempre non è mai riuscito a fare, nonostante le buone intenzioni, nonostante la ricerca di redenzione. Ma, sulla strada per l’inferno, è accaduto un miracolo: June Carter. Dove vogliamo andare, senz’amore? <<And you could have it all my empire of dirt, I will let you down, I will make you hurt>>.

Disponibile su Apple Tv e Google Play

CLAUDIO ROSA CONSIGLIA: JUDY

“Cosa vedi oltre quella porta?” Forse una stanza, un posto lontano, la strada o anche soltanto un palco su cui cantare. Se lo chiede Judy. Ha gli occhi di Renée Zellweger, che la interpreta in maniera eccezionale e che proprio per questo si è meritata il Golden Globe e una candidatura agli Oscar come miglior attrice protagonista. Ed in fondo il film gira tutto attorno a questa domanda, come se non ci fosse una risposta. La sua è una vita di magia, costantemente sulle montagne russe. Prima o poi bisogna però sempre svegliarsi, anche quando è impossibile farlo. Mente, fa finta di non guardare, consapevolmente ignara che quella porta la mette in realtà in trappola, costringendola a non poter guardare oltre. È la storia di una diva d’altri tempi, la cui fiamma è destinata a spegnersi in un inesorabile viale del tramonto.

Disponibile su Youtube e Google Play

LUCA BARENGHI CONSIGLIA: THE DOORS

Un film tanto geniale quanto sregolato in grado di raccontare, pur con qualche licenza poetica, l’epopea di quella Ship of Fools che erano Jim Morrison e i suoi Doors, una delle band più influenti nella storia del Rock. Oliver Stone, cineasta tra i più esperti del genere biopic, con la sua regia a metà strada tra lo schizofrenico e l’onirico, dipinge il lato nascosto della controcultura giovanile di fine anni ’60. Una generazione di ragazzi e ragazze libera, spregiudicata e ossessionata dall’apertura di quelle Doors of Perception tanto decantate da Aldous Huxley, in grado di purificare il mondo da tutti i suoi mali, anche con l’aiutino di LSD e allucinogeni. Vero e proprio catalizzatore e agnello sacrificale di questi ideali nichilisti, Jim Morrison – nel film interpretato da un Val Kilmer in massima forma (impressionante la somiglianza) –, “poeta maledetto del Rock” morto a soli 27 anni dopo una vita passata letteralmente al limite. Il film in poche parole? Sesso, Droga e Rock & Roll.

Disponibile su YouTube, Google Play, Chili e in DVD/Blu-Ray