Fare informazione di qualità costa. Le nuove forme di giornalismo sono quindi sempre più chiamate a progettare modelli di business economicamente sostenibili, all’interno di un panorama in cui la gratuità della stampa online viene data quasi per scontata. Una ricerca condotta condotta dal 18 maggio all’8 giugno 2022 dal Media Insight Project, iniziativa nata dalla collaborazione tra l’American Press Institute e l’AP-NORC Center for Public Affairs Research, mostra, però, che sia la Generazione Z – che ha tra i 16 e i 24 anni –, sia i Millennials – che hanno tra i 23 e i 38 anni – sono disposte a finanziare giornali e siti online tramite abbonamenti e donazioni.

Lo studio, condotto su un campione di quasi 6mila americani tra i 16 e i 40 anni, sottolinea come il 60% di tutti gli intervistati ha sottoscritto un abbonamento o fatto una donazione per qualche mezzo di informazione. Più si va avanti con l’età, più aumenta la predisposizione a donare. Nello specifico, il 51% della Generazione Z ha effettuato una donazione o ha pagato un abbonamento per accedere alle notizie, mentre tra i Millennials di età compresa tra i 25 e i 31 anni la percentuale sale al 63%. Prendendo in considerazione, invece, i Millennials tra i 32 e 40 anni, la cifra cresce fino a toccare il 67%.

La scelta dei media in cui investire i propri soldi, evidenzia lo studio, dipende dall’età delle persone. Tra gli intervistati con meno di 40 anni la maggior parte dei soldi – il 47% del totale – è destinata a forme di informazione alternative, come newsletter o video e podcast di creators indipendenti. Solo il 22% delle donazioni o degli abbonamenti, riguarda, invece, giornali tradizionali online o stampati.

Tutti gli intervistati che hanno sottoscritto un abbonamento o che fanno donazioni frequenti sono persone attive nella ricerca delle notizie e nella loro diffusione. Il 31% di loro condivide gli articoli letti con amici e parenti, contro il 13% di chi non paga per accedere ai contenuti di informazione. Nonostante questo, anche tra chi è solito donare, la maggior parte delle persone non cerca attivamente le notizie, ma vi si imbatte per caso mentre naviga su internet o sui social network.

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