Ospedali, centri di assistenza e case di riposo: l’esposizione al Coronavirus inizia da qui. In tutto il mondo medici e infermieri stanno morendo. Non si sa a che velocità ciò accada, né quanti siano i decessi. Ciò che è certo è che numeri e statistiche nascondono storie spesso ignorate, che qualcuno ora vuole portare a galla.

Il progetto Lost on the frontline (Caduti sul fronte, ndr) racconta le vite, spezzate, degli operatori sanitari americani. Un’idea che nasce dalla collaborazione tra il quotidiano britannico Guardian e Kaiser Health News, piattaforma non profit volta alla diffusione delle notizie riguardanti il sistema sanitario americano e la sua gestione. «Volevamo trovare un modo per parlare del peso sostenuto da chi combatte la pandemia in prima linea. Abbiamo dunque pensato a un database che raccogliesse, su scala nazionale, dati e informazioni degli operatori sanitari deceduti, evidenziando anche i fallimenti della sanità in questa crisi», ha spiegato Jane Spencer, vicedirettore ed head of strategy del Guardian.

Gli spunti vengono forniti da parenti e amici delle vittime, invitati a compilare un Google Form per poter poi essere ricontattati da un giornalista. Il database, disponibile per ora solo su Guardian e KHN, mira a coinvolgere anche le testate locali e quelle internazionali. Un modo per conoscere le storie di chi non è sopravvissuto al virus, ma anche una strategia per tenere traccia del numero di contagi di una certa categoria.

Per saperne di più, continua su NiemanLab.