Come si sta evolvendo la professione del giornalista? Quali scenari si aprono nell’informazione del futuro?

Lo abbiamo chiesto a Carola Frediani (@carolafrediani), giornalista che da anni scrive di nuove tecnologie, hacking e cultura digitale per testate come Wired, L’Espresso, il Corriere della Sera e Il Secolo XIX. Nel 2010 ha co-fondato l’agenzia giornalistica indipendente Effecinque e quest’anno ha lavorato come social media editor della Stampa. È autrice di due libri: Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivisti (Informant, 2012) e Deep web. La rete oltre Google (Quintadicopertina, 2014).

Qual è il futuro prossimo della professione del giornalista?

Specializzato. Su temi, linguaggi, strumenti. Forse non sarà più così esclusivo. Ci saranno più giornalisti che faranno i giornalisti e insieme anche altre attività, in genere strettamente correlate. Soprattutto sarà giornalista chi lavora come tale, chi produce giornalismo, indipendentemente da tesserini e associazioni professionali. Ma questo è già il presente.

Come la tecnologia influenzerà i contenuti e le modalità di lavoro nelle redazioni?

La tecnologia e la rete stanno rivoluzionando il mondo del giornalismo, il modo in cui lo si fa, la relazione coi lettori, tutto. Un esempio: è appena nata una iniziativa editoriale, reported.ly, fondata da Andy Carvin, i cui giornalisti lavoreranno direttamente sui social media. Ma pensiamo anche al modo in cui si è evoluto il ciclo della notizia. Oggi, quando metti online un pezzo devi pensare che andrà probabilmente aggiornato più volte, o linkato e integrato bene con altri, che continuerà a vivere nel tempo. E che avrà pure una sua vita autonoma sui social. Va ripensato tutto, anche i dettagli più pratici. ‘L’aggiornamento e la correzione come e dove li inserisco? Come li segnalo al lettore?’ Le nuove modalità di informazione hanno messo in gioco tante opportunità, ma anche nuovi problemi da risolvere.

Alla ricerca del Sacro Graal della sostenibilità: dai paywall al native advertising, quale via per salvare le testate?

Non sono in grado di indicare una via. Penso che dipenda molto dal tipo di testata, dalla sua storia, dal suo pubblico e da cosa vuole fare. Non esiste un solo modello di business ma ce ne sono tanti. Molti di questi, purtroppo, ancora potenziali e da verificare.

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