Zeta non è solo un nome e un logo nero su sfondo giallo, è anche un target. Identifica il pubblico a cui uno studente universitario romano avrebbe voluto rivolgersi quando ha deciso di fare informazione a misura di Generazione Z, la fascia d’età che comprende chi è nato tra il 1997 e il 2012. Radunate idee e persone tra ex compagni di liceo e nuove conoscenze universitarie, il progetto prende ufficialmente il via nell’ottobre 2020. L’avvio di una redazione itinerante che pianifica contenuti immediati e futuri ha una chat WhatsApp colma di notifiche per confrontarsi ed è quasi sempre immersa in quello a cui si dedica.

Il team ha un’attività intensa anche su Twitter, ma la vera forza di Zeta è la pagina Instagram, che conta più di 11mila followers: ogni giorno un utente può cliccare sulla lente di ingrandimento, cercare @siamozeta e vedere stories che sintetizzano i fatti del giorno e post su argomenti di attualità. Il feed che compare ha assunto, nel tempo, una propria fisionomia: nelle grafiche, che forniscono informazioni aggiuntive rispetto al copy dei post, predominano sempre gli stessi font con i due colori caratteristici, il giallo e il nero. In questo modo, l’identità del progetto è immediatamente riconoscibile.

Come scritto nella presentazione pubblicata come storia in evidenza sul loro profilo Instagram, Zeta è nata per aiutare i giovani, e non solo, a capire meglio ciò che succede e per cercare di intuire il futuro di cui la Generazione Z sarà protagonista. Il futuro, ma anche il presente, con un post che indica dove scappare per soffrire meno la sessione degli esami universitari o un reel che utilizza l’ironia per spiegare la crisi idrica e comincia con il bagnare le piante senza badare al consumo di acqua.

Fonte: Instagram Zeta

Fonte: Instagram Zeta

Metterci la faccia per spiegare un argomento di attualità per i redattori di Zeta è routine – come in “5 curiosità per scoprire il Ramadan” pubblicato all’inizio di aprile 2022 – ma non è escluso che coinvolgano persone esterne alla pagina che, con la loro esperienza, possono aiutare a far comprendere meglio certi temi: ecco perché per la Giornata Mondiale dell’Endometriosi, ad esempio, hanno scelto di far raccontare la propria esperienza ad Erika, proprietaria della pagina @endo.metriosi.

Non solo video, ma anche audio: la dimensione Zeta si è arricchita di ben tre podcast: Il Posto Fisso, Prospettive e ZeTalk. Il primo parla del mondo del lavoro dal punto di vista dei giovani, delle loro aspettative e aspirazioni e di temi come lo sfruttamento, la parità salariale, la condizione femminile e l’innovazione. Ogni episodio di Prospettive racconta in quindici minuti cosa aspettarsi dal mese che verrà, quali saranno gli argomenti di cui si sentirà parlare e quali scenari potrebbero verificarsi. ZeTalk racchiude tutte le dirette di Instagram realizzate con gli ospiti più vari, da Diego Bianchi di Propaganda Live allo storico Carlo Greppi, passando per il docente di Filosofia e Storia Matteo Saudino “BarbaSophia”.

Fonte: Instagram Zeta

Fonte: Instagram Zeta

Seguire Zeta vuol dire essere a conoscenza delle rubriche ideate sulle storie: Se non lo sai… sallo! (opportunità per i giovani) segnala stage e opportunità lavorative. A te la parola raccoglie l’opinione della Generazione Z attraverso i sondaggi. TeloraccontaZ suggerisce tre articoli segnalati dalla redazione durante la settimana.

Il pianeta Zeta prende vita online, ma alcuni dei suoi redattori si stanno facendo conoscere dal vivo con l’iniziativa Zeta Incontra: sono già stati ospiti al liceo Giulio Cesare di Roma, all’Università di Siena e in onda su Roma Tre Radio per presentare il proprio progetto, distribuire sticker come “Se non conosci un boomer, il boomer sei tu” e chiacchierare con i ragazzi sul mondo dell’informazione. Un universo che Zeta sta conquistando a poco a poco, diventando un punto di riferimento sui social per un’intera generazione.