Avvistati e abbattuti nel giro di una settimana negli spazi aerei di Stati Uniti e Canada: questa è la sorte toccata al pallone aerostatico cinese e a tre oggetti volanti non ben identificati.

Quello che è stato considerato un pallone-spia del Dragone è stato fatto cadere a largo di Myrtle Beach, in South Carolina, lo scorso 4 febbraio. Il primo oggetto volante è stato abbattuto il 10 febbraio nel nord dell’Alaska. In quel fine settimana ne è stato individuato un altro in Canada, nella regione nord-occidentale dello Yukon: su ordine del premier canadese Justin Trudeau, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, che ha al suo interno americani e statunitensi, si è attivato per abbatterlo. Un caccia F-22 statunitense ha poi colpito il bersaglio. Il 12 febbraio il terzo e ultimo oggetto misterioso si aggirava sopra il lago Huron, al confine tra Usa e Canada, ed è stato abbattuto dall’esercito americano.

David Cenciotti, giornalista del sito specializzato The Aviationist, spiega che questi oggetti sono quasi sempre difficili da individuare e da acquisire visivamente: «Le dimensioni ridotte sicuramente non ne facilitano l’intercettazione tramite apparati radar. Sono dei cosiddetti “slow movers”, si muovono molto lentamente e ciò non rende le cose facili».

«Le dimensioni ridotte sicuramente non ne facilitano l’intercettazione tramite apparati radar. Sono dei cosiddetti slow movers, si muovono molto lentamente e ciò non rende le cose facili». Il giornalista David Cenciotti, l’uomo dietro al blog aeronautico The Aviationist, racconta quanto sia difficile individuare e acquisire visivamente gli oggetti volanti.

Racconta che, per quanto un aereo militare possa ridurre la propria velocità, viaggerà sempre a diverse centinaia di chilometri orari rispetto a un pallone più o meno statico o a un oggetto di qualsiasi forma: «Ci sono una serie di difficoltà che spiegano il perché talvolta nei primi report, basati sulle conversazioni tra piloti e controllori della difesa aerea, i piloti stessi non siano in grado di darne una descrizione, perché il tempo di osservazione è piuttosto breve».

L’ingegnere informatico distingue l’episodio del pallone cinese – che spiega essere stato utilizzato per trasportare dei sensori necessari alla raccolta di tutta una serie di informazioni – dagli altri tre. Questo perché del pallone sono circolate delle immagini e, poiché era molto, molto grande, bastava un teleobiettivo per vederlo. Inoltre, è stato possibile recuperare parte del suo carico, in gergo indicato come “payload”. Specifica, inoltre, che, per ora, del resto degli oggetti volanti localizzati si possiedono solo vaghe descrizioni fornite dagli equipaggi dei velivoli.

«Non è da escludere che in quei casi si tratti di semplici palloni privati, palloni metereologici di dimensioni molto più piccole rispetto al pallone cinese. Sono stati abbattuti in zone di mare con una caduta lenta e con una probabile dispersione di quelli che erano i detriti dell’esplosione del missile che è stato utilizzato per abbatterli. Non sarà facile o non sarà immediato avere una risposta su che cosa in realtà sia stato abbattuto e chi lo ha lanciato», continua Cenciotti.

Diverse sono anche le quote a cui volavano, spiega: «I primi tre oggetti, pallone cinese incluso, volavano a quote molto, molto elevate. Il primo era a 60mila piedi, che equivalgono a circa 20mila metri, cioè al di sopra di quelle che sono normalmente le quote dei velivoli civili e di una buona parte di quelli militari, sebbene di questi ultimi ne esistano alcuni che si possono spingere a quelle altezze e anche più in alto».

Anche se questi oggetti hanno volato al di sopra della maggior parte del traffico aereo, per Cenciotti il rischio che essi possano interferire con esso c’è. «Nel caso del Lake Huron, l’F-16 ha abbattuto l’oggetto non identificato a 20mila piedi, che corrispondono più o meno a 6mila metri: una quota molto più bassa e potenzialmente pericolosa per il traffico aereo militare, l’aviazione generale e quella commerciale».

Per Cenciotti, quindi, tutto dipende dalle dimensioni di questi oggetti e da quello che trasportano: «Se parliamo soltanto di un pallone senza nessun tipo di carico, il rischio diminuisce. Rimane, comunque, il rischio di essere in qualche modo ingerito all’interno del motore e di causare dei danni. Il pallone molto grande cinese, con tutta quella serie di antenne, poteva causare dei danni significativi a velivoli di tutte le dimensioni».

Ma non sarebbe stato l’unico: «In realtà qualsiasi oggetto in volo che impatta un velivolo civile o militare può causare un problema di diversa entità al velivolo. Il danno dipende da una serie di fattori: il punto in cui avviene l’impatto, la velocità, la quota e la tipologia di aereo che si scontra con questo oggetto esterno».

Cenciotti spiega che, in realtà, qualsiasi oggetto in volo che si scontri con un velivolo civile o militare può causare un problema di diversa entità al velivolo. «Il danno dipende da una serie di fattori: il punto in cui avviene l’impatto, la velocità, la quota e la tipologia di aereo che impatta con questo oggetto esterno».

L’ex ufficiale dell’Aeronautica e pilota privato fa notare come, dopo le polemiche successive alla scoperta e all’abbattimento del pallone cinese, siano aumentati gli avvistamenti di oggetti non identificati: «Probabilmente c’è stata un’allerta maggiore. Le critiche, anche oltreoceano, pesano sull’amministrazione Biden. È probabile che ciò abbia portato ad aumentare il livello di prontezza e, quindi, a far intervenire in maniera immediata i velivoli nell’intercettarli o, comunque, nell’identificarli e abbatterli».

Gli oggetti volanti non preoccupano solo il Nord America, ma sono entrati anche nello scenario della guerra in Ucraina: ieri, 15 febbraio, l’esercito di Kiev ha annunciato di aver avvistato e abbattuto sei palloni-spia che avrebbero potuto contenere dei riflettori radar e rilevare le difese antiaeree ucraine  o interferire con esse.