I podcast giornalistici sbarcano su YouTube: la piattaforma video di Google ha recentemente introdotto la categoria “Podcast”, all’interno della quale ha inserito in primo piano i prodotti del New York Times e di National Public Radio.

«Ci impegniamo a sostenere il futuro del giornalismo e questo significa continuare a creare opportunità per il settore, sfruttare le ultime tecnologie e tecniche per la crescita su YouTube», ha dichiarato Elena Hernandez, portavoce di YouTube. «Che si tratti di video lunghi, cortometraggi o podcast, lavoriamo sempre per migliorare l’esperienza e supportare più formati per i giornalisti», ha aggiunto.

Secondo la società americana di business intelligence Morning Consult, gli ascoltatori di podcast negli Stati Uniti preferirebbero guardarli su YouTube piuttosto che ascoltare le versioni solo audio. Secondo i dati, infatti, YouTube è la piattaforma di podcast più utilizzata tra gli ascoltatori e ha superato Spotify e Apple. Anche Cumulus Media ha condotto un sondaggio a riguardo, dal quale si è evinto che i podcast che si possono guardare attirano maggiormente i neofiti del genere, soprattutto i più giovani dai 18 ai 34 anni.

Tra le prime testate ad aver deciso di portare i podcast su YouTube ci sono ESPN e Slate. ESPN, al posto di creare canali YouTube separati per ogni argomento, ha deciso di raggrupparli in tematiche (basket, calcio e arti marziali miste sono alcuni dei più popolari) a cui gli utenti possono iscriversi: ciò comporta che un appassionato di un settore viene avvisato solo quando escono “vodcast” relativi al proprio ambito di interesse.

Slate, che nel 2022 ha raggiunto i 190 milioni di download dei suoi podcast, ha annunciato da poco la sua nuova collaborazione con YouTube, con l’obiettivo di provare a immaginare come sarà la prossima generazione di “video podcast”.

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