Le chiamavano gole profonde e, allora, faceva piu’ “cinema”. Oggi abbiamo dato loro uno statuto, una categoria precisa, quella dei whistleblowers.

Persone — spesso impiegati e funzionari sia nel settore pubblico che in quello privato, dalle multinazionali dell’alimentare ai dipartimenti della Difesa militare — che tengono la morale alta e, tra la fedeltà a un’azienda o a un superiore, scelgono la fedeltà a un’ideale di giustizia, di etica della trasparenza, quando essa lede principi fondamentali, umani, che pertengono al pubblico e colpiscono i cittadini del mondo.

Queste persone sono, di fatto, sempre esistite ma oggi sono centrali nella definizione delle geografie del potere del mondo globalizzato e si devono a loro molte inchieste giornalistiche.

Oggi, nella giornata mondiale per la libertà di stampa 2017, abbiamo provato a raccontarne alcune, da Bartolomeo de Las Casas che abolì la schiavitù’ degli Indios, denunciando un sistema di cui lui stesso era parte, fino a Chelsea Manning, la più famosa gola profonda delle operazioni militari americane in Iraq.

A tutti loro va la definizione di warriors, combattenti. Persone che scelgono di parlare e di parlare in pubblico, nonostante tutto e nonostante tutti.

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