“Ciao!” ha urlato, appena spuntata dal sottopalco, poco prima di intonare Cruel Summer, dall’album Lover. Milano ha risposto gridando in preda all’euforia e intanto c’era chi piangeva, chi applaudiva, chi subito si metteva a cantare insieme a lei. Rimane una verità sola: quando l’Italia ha visto Taylor Swift, l’ha immortalata in quell’esatto momento, quando chiunque, anche dai posti più in alto dello stadio di San Siro, ha visto il suo body brillantinato inaugurare il tour mondiale più redditizio di tutti i tempi, The Eras Tour. Pochi eventi sanno imprimersi con questa forza nella memoria delle persone. Se per scaramanzia consideriamo il numero 13 di cattivo presagio, nel culto di Taylor Swift esso è pieno di significato, e rientra a pieno titolo nei riti che scandiscono la discografia e il fandom di questa cantante. Forse per una curiosa coincidenza, o per un calcolo studiato, il 13 luglio 2024 la donna che oggi tutti definiscono “fenomeno globale”, nata il 13 dicembre 1989, ha toccato l’Italia dopo tredici anni, concedendo ai fan italiani anche un doppione nella serata del 14. “We are enchanted to meet you after 13 years” (Siamo incantati nell’incontrarti dopo 13 anni, tradotto letteralmente) recitano i cartelloni che i fan sollevano durante la performance della stessa Enchanted. La star aveva già cantato a Milano il 15 marzo del 2011, in uno spopolato concerto ad Assago dello Speak Now World Tour – 3,421 biglietti venduti su 5,585 disponibili. La differenza dopo questo arco di tempo sta nel numero di fan accorsi a intonare i suoi brani, insieme a lei: centotrentamila persone a San Siro, nelle due tappe, con 180 milioni di indotto, secondo le stime di Confcommercio. Per questo si parla di “Swifteconomics” in relazione al potere tanto mediatico quanto economico di questa artista straordinaria.
L’Eras Tour riprende tutta la discografia della Swift dal debut Taylor Swift (2003) all’ultimo album del 2024, The Tortured Poets Department. È da più di un anno che la popstar gira il mondo e ripropone la medesima scaletta da più di tre ore di concerto a milioni dei suoi ascoltatori, con delle variabili che stanno tanto negli outfit, quanto nelle canzoni a sorpresa. Queste ultime, proposte nella sezione dello spettacolo chiamata “Acoustic”, proprio perché l’arrangiamento viene realizzato in live da Taylor con chitarra e pianoforte, sono parecchio attese dalla fanbase, che specula attorno alle scelte fatte dalla cantante per prevedere quelle che saranno le sue mosse future. È noto che molta della complicità tra la Swift e gli swifties risiede proprio nei piccoli Easter eggs che la prima lascia ai secondi, quando il colore di un vestito di scena (di questi tempi si rileva molto nero) potrebbe indicare che, nel giro di poche settimane, verrà annunciata l’uscita dell’album Reputation Taylor’s Version, dal pattern total black e verde: negli ultimi anni, infatti, la cantautrice sta registrando di nuovo i suoi vecchi dischi, su cui non ha più i diritti. Milano credeva di essere il luogo prescelto per questo avvenimento, ma è più facile che la tappa in cui Taylor will break the internet sarà quella londinese, il prossimo 10 agosto. Una delle ragioni per cui si era speculato su un probabile annuncio al Meazza era proprio il numero tredici: quale data migliore per dare ai fan questa entusiasmante notizia?
Resta il fatto che tutto ciò che tocca la Swift più che oro diventa scintillante, o meglio brillantinato, proprio come cspiega in Bejeweled (“quando entra in una stanza so ancora far brillare l’intero posto”, letteralmente “when I walk in the room / I can still make the whole place shimmer”) e così ha mantenuto la promessa nella doppietta a San Siro.
Dimmi come ti vesti e ti dirò che Era sei.
Rosa, rossa, nera, blu o verde, ma purchè sia brillantinato. Gli outfit che Taylor Swift sfoggia nelle tappe del suo Eras Tour sono sempre diversi ma costantemente coerenti con le diverse ere che hanno attraversato la discografia della cantante della Pennsylvania. A ogni tappa i look cambiano ma uno solo rimane lo stesso da quando la Swift ha iniziato il tour mondiale, ovvero la tuta intera nera ricca di paillettes con serpenti rossi e dettagli trasparenti: metà lato lungo di manica e gamba e l’altro corto a pantaloncino e con la manica a canotta. I fan più fedeli hanno gia’ capito che si tratta del dress code di Reputation. Questa scelta non è solo stilistica, ma anche simbolica. La cantante, infatti, è famosa non solo per la sua musica e per i suoi fan, ma anche, se non soprattutto, per essere divisiva: o la si ama o la si detesta. Resta il fatto, però che tutti ne parlano. Nonostante tutte le critiche ricevute nei decenni della sua carriera la sua reputazione è rimasta la stessa, ed ecco spiegata la scelta di mantenere il medesimo costume in questo atto dello show.
Ai suoi concerti i rituali sono tantissimi, ma il più importante è lo scambio tra le swifties dei braccialetti dell’amicizia creati con le perline colorate e le letterine che formano i titoli delle canzoni. Ma non dimentichiamoci la pratica di scriversi il famigerato numero 13 sulla mano. Una cosa però è certa: gli spettatori cercano di emulare i famosissimi look della popstar internazionale. Ti vesti di blu? Allora il tuo album preferito è certamente Midnights; Rossa? Red è decisamente la tua Era; Azzurra? Sei una ragazza da 1989. Anche il makeup è sempre originale: brillantini ovunque, dai capelli, al corpo e persino sugli occhi, colori di ogni genere, collanine multicolore e l’immancabile rossetto rosso che tanto contraddistingue la Swift. Mai fuori tempo ma nemmeno out of style.
Lo show è curato nei minimi dettagli: dalla scenografia, alle coreografie, agli effetti speciali fino al suono. Il concerto può tranquillamente essere visto come un grande spettacolo teatrale di tre ore e mezzo. Ad ogni cambio di scenografia corrisponde l’inizio di una nuova Era: lo show è diviso per atti. Il palcoscenico era posizionato sul lato corto dello stadio, sotto alla curva blu che per i calciofili è la scala curva del Milan.
Il pubblico, che non era solo di milanesi, ma composto da persone provenienti da ogni angolo del globo, riempiva tutto lo stadio. I settori rosso, verde e arancione erano stracolmi di fan, così come il parterre; inoltre il settore blu era riempito da destra a sinistra, con le persone sedute persino nel retropalco.
Due schermi erano posti laterali e uno solo, gigante e rettangolare, canpeggiava al centro. La passerella sorpassava la metà campo e poteva sembrare avere la forma di una chitarra. Le botole attraverso le quali la cantante appariva e scompariva erano posizionate in due punti: al centro e alla fine della stessa passerella. Le pedane su cui Taylor si innalzava a volte anche con il suo corpo di ballo erano esattamente al centro dell’enorme palcoscenico. Biciclette, giganteschi petali di rose, gabbie di vetro, una casa nel bosco, coriandoli, fuochi d’artificio, proiezioni, luci, fiamme: tutto era messo in gioco per arricchire lo spettacolo. Più che un concerto le tappe dell’Eras Tour possono essere considerate come un evento a 360 gradi. Sai di essere stato al concerto se una volta uscito dallo stadio in una delle due date milanesi ti fischiano le orecchie e per parlare devi urlare: il sound era impeccabile. Nonostante solitamente l’audio dei concerti al Meazza sia disturbato a causa della dispersione del suono nell’ambiente all’aperto, a questo giro non è stato proprio così. Gli amplificatori erano situati in ogni angolo di San Siro, addirittura calavano dal soffitto e così il rimbombo delle casse era percepito all’interno dei corpi degli spettatori. Pronti a scatenarsi sulle note di Shake It Off o a sognare sugli accordi di Lover, gli swifties hanno fatto tremare lo stadio.
Sono passate nemmeno 24 ore dalla fine delle tappe milanesi e tra il ricordo di una serata da molti definita “magica”, l’attesa della versione di Taylor di Reputation e il ricordo più nostalgico dei pezzi più vecchi, la speranza dei fan è una sola: vederla di nuovo presto. Come ha annunciato la stessa cantante nello stadio milanese, “sono passati 13 anni da quando ti ho vista Milano, non passerà mai più così tanto tempo”. Che sia il presagio di un nuovo tour? Al momento niente di certo, ma i fan saranno i primi a saperlo.