Le newsroom moderne si trovano ad affrontare crescenti sfide per coprire i conflitti in ogni area del mondo.

I reporter spediti nelle zone calde del pianeta, quelle in cui si sono verificati disordini o colpi di Stato, spesso hanno avuto problemi a inviare i loro video senza una connessione satellitare perché i governi, in molti casi, hanno ordinato la chiusura delle infrastrutture per la comunicazione. Un caso esemplare è la Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha ordinato la chiusura di social media come Facebook, Youtube, Twitter e anche Whatsapp.

Le newsroom di tutto il mondo, quindi, hanno bisogno di una soluzione per mantenere il video in onda in diretta senza interruzioni e per consentire ai propri inviati di essere pronti e connessi in pochi minuti. Il modo più semplice per catturare e diffondere live gli eventi è utilizzare giornalisti “mobili” locali che utilizzano la rete dei propri smartphone.

In diversi Paesi in via di sviluppo è molto difficile ostacolare la copertura dei cellulari perché i militari stessi si servono delle medesime reti. Anche qualora le autorità riuscissero a isolare una particolare regione, la app mobile di un’agenzia di stampa potrebbe impiegare una tecnologia peer to peer per far uscire le notizie utilizzando la banda larga, aggirando la censura.

 

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