Nel cuore di Torino c’è un luogo in cui storia e modernità s’intrecciano e le distanze tra passato e presente si accorciano: si tratta della libreria antiquaria White Lands Rare Books. Nel 2019 Luca Cena appende la toga al chiodo, abbandonando il suo futuro da avvocato, e inizia a dedicarsi anima e corpo a questo spazio. Da TikTok a YouTube, fino a Instagram: i volumi antichi sbarcano sui social e, in men che non si dica, il proprietario si trasforma in un giovane divulgatore virale su ogni piattaforma. «Il mio mestiere esiste da più di duecento anni e volevo che si inserisse nel quotidiano», racconta Cena mentre osserva con orgoglio i volumi colmi di storia che lo accompagnano durante le sue giornate. E gli utenti che apprezzano i suoi video e che manifestano più curiosità sono proprio i ragazzi: «Credo che da parte delle persone ci sia l’esigenza di vedere contenuti di un certo livello e i libri antichi sono uno strumento molto potente», aggiunge.

White Lands Rare Books  Foto: Serena Curci

White Lands Rare Books
Foto: Serena Curci

All’interno di “White Lands” gli scaffali pullulano di volumi dai colori accesi: dall’amaranto al verde petrolio fino al dorato, ogni libro illumina lo spazio circostante. E, curiosando qua e là, è facile incappare in letture che trattano i temi più disparati. Tra le mani Cena ha un testo di medicina, un argomento considerato per molti secoli controverso: «Sono sempre molto rare le copie dedicate a questa materia: un tempo chi le stampava veniva perseguitato. Per me i libri di medicina sono un po’ il simbolo di una controcultura dell’epoca: coloro che volevano vivere in un modo alternativo lo dovevano fare nella clandestinità», racconta.

«Un anno fa ho iniziato a divulgare sui social. Volevo che la mia professione si inserisse nel reale», racconta Luca Cena, libraio

Una luce calda avvolge l’intero locale, trasformando la libreria torinese in un luogo accogliente in cui lasciarsi cullare dai racconti, dagli aneddoti e dai fabliaux medievali disseminati qua e là. Cena, però, conosce a memoria ogni millimetro di “White Lands” e ci mostra un manoscritto che conserva una ricetta piuttosto atipica: un decotto di vipera per guarire dai malanni. Con la spessa cornice in legno tra le mani, racconta la storia di quel foglio accennando un sorriso ironico: «Un tempo le persone si curavano con metodi piuttosto fantasiosi e questo ne è un chiaro esempio. Non si sa in quanti siano sopravvissuti alla malattia, tantomeno dopo aver assunto questo intruglio».

«I criteri per riconoscere un libro raro sono diversi. Ad esempio, l’epoca del testo: più è antico è più è probabile che siano state stampate meno copie», spiega il libraio

E in molti potrebbero avere in casa – senza sospettarlo – un libro dall’immenso valore storico ed economico. È capitato proprio ad un cliente di Cena che, senza sperarci troppo, si era recato nel suo negozio per far valutare un testo di medicina del Seicento. Quel volume, che era a tutti gli effetti un pop up sul corpo umano, ha fatto brillare gli occhi del libraio: «Si trattava di un’edizione nota per essere tra i primi testi “animati” della storia: quel ragazzo non ne aveva idea, ma appena l’ho visto ho capito di avere tra le mani un libro dall’immenso valore».

Per Luca Cena la letteratura è molto più di un business. Si potrebbe dire che sia riuscito a rendere la sua più grande passione un lavoro: «Per me i libri sono degli anelli in grado di unire passato e presente. Studiare e interessarsi ai testi antichi non è un approccio museale, ma un metodo concreto per comprendere il percorso dell’uomo fino a oggi».