Il futuro dei giornali sarà sempre più orientato verso l’online. Questo è quello che emerge dall’indagine annuale  Journalism, media, and technology trends and predictions 2022 pubblicato dal Reuters Institute for the Study of Journalism, uno degli istituti più prestigiosi al mondo nel campo della ricerca sui media, in collaborazione con The Google News Initiative.

Il campione d’indagine è molto ampio e comprende 246 grandi personalità dell’industria dell’infomazione da ben 52 Paesi, tra cui 57 direttori di giornali, 53 amministratori delegati e 31 responsabili digital o innovation. Un dato su tutti: la pubblicità digitale è cresciuta del 30 per cento in un solo anno e ora rappresenta circa i due terzi degli introiti pubblicitari totali.

Il 79 per cento degli intervistati afferma che tra le priorità di quest’anno c’è quella di aumentare il numero degli abbonati alle testate per garantire entrate finanziarie sempre più stabili e sicure. In una prospettiva futura le sottoscrizioni supereranno anche la pubblicità online e quella cartacea. Tuttavia, la metà di loro ha timore che questa strategia possa lasciare indietro un pubblico meno ricco o istruito. Per evitare che ciò accada sono nate iniziative ad hoc : «Il Daily Maverick in Sud Africa offre un tipo di abbonamento sintetizzabile nella formula “Paga quello che puoi permetterti”. In Portogallo i soldi ricavati dalla lotteria sono serviti per finanziare 20mila abbonamenti gratuiti a notizie digitali per otto organi di informazione».

Un’altra tendenza in continua evoluzione riguarda il panorama dei social network: oltre al ritorno dei video brevi, gli editori affermano che quest’anno presteranno meno attenzione a Facebook e Twitter e si impegneranno di più su Instagram, TikTok e YouTube, social media più adatti ad una fruizione giovanile, e a piattaforme di livestreaming come Twitch. Inoltre, è unanime il giudizio che ritiene di vitale importanza l’uso di un linguaggio appropriato sui social da parte dei giornalisti. In particolare, Twitter e Facebook dovrebbero essere usati per riportare le notizie e non per dilungarsi in opinioni personali. 

Altri prodotti su cui i giornali continueranno ad investire saranno i podcast e le newsletter, due canali che si sono dimostrati efficaci nell’aumentare la fedeltà e nell’attrarre nuovi abbonati. C’è scetticismo, invece, nei confronti del metaverso e delle intelligenze artificiali, pur nella consapevolezza che queste tecnologie «stanno già creando una nuova serie di sfide per le società e nuove opportunità per connettersi, informare e intrattenere».

Social, abbonamenti, tecnologie dei sistemi: il futuro sembra più vicino di quanto appare.

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