C’è altissima tensione nelle ultime ore tra Nato e Russia. La caduta di alcuni missili in territorio polacco, avvenuta la sera di ieri, martedì 15 novembre, ha provocato la morte di due persone nel villaggio di Przewodów, a 12 chilometri dal confine ucraino. L’ipotesi più accreditata e credibile è che si sia trattato di un missile di Kiev, uno sfortunato incidente che ha subito messo in allerta i paesi dell’Alleanza Atlantica. Se quanto detto nelle ultime ore – e cioè che la caduta dei missili non sarebbe attribuita alla Russia – si attenuerebbe il pericolo di un escalation.
Gli analisti non si aspettano ripercussioni dalla Nato. Mentre le indagini proseguono, chi vive in Polonia invita i governi e l’opinione pubblica europei ad attendere notizie ufficiali prima di pronunciarsi
La Polonia non ha motivi effettivi né di azionare l’articolo 4 della Nato (che prevede consultazioni tra gli alleati in caso di possibile minaccia), né tantomeno l’articolo 5 che vincola una reazione anche militare di tutti gli alleati a difesa del Paese aggredito” spiega a magzine.it Luca Sebastiani, giornalista e analista di Geopolitica.info. “Bisognerà vedere come reagisce la Polonia, salvo sorprese, non ci dovrebbero essere possibili ripercussioni. È un incidente dovuto alla contraerea ucraina scatenato dai bombardamenti russi, incidenti che i vari Paesi confinanti temono fin dall’inizio della guerra”.
E’ un pensiero condiviso anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg che, a termine del Consiglio Atlantico, ha escluso ogni responsabilità ucraina nell’attacco. “La Nato è preparata a incidenti come questi, a mantenere il controllo e a reagire in modo fermo, calmo e risoluto, prevenendo l’escalation”. Quanto accaduto ieri, quindi, ha reso ancora più complesso il quadro politico tra i vari leader presenti al G20 di Bali. Mentre Mosca nega il suo coinvolgimento e il presidente ucraino Vladymir Zelensky parla di “un attacco alla sicurezza collettiva”, il premier Giorgia Meloni dichiara di aver avuto un “brusco risveglio”, seguito poi da una riunione con gli Alleati. “L’ipotesi che sulla Polonia sia caduto un missile dell’antiaerea ucraina non cambia la sostanza. La responsabilità di quello che è accaduto è tutta russa e con gli alleati abbiamo condannato gli attacchi missilistici di Mosca”, ha dichiarato in conferenza stampa al termine del G20.
Jedrzej Skrzypczak, direttore della scuola di giornalismo di Poznan, contattato da magzine.it, ha invitato alla prudenza fin dalle prime ore dopo il presunto incidente. “Dobbiamo aspettare notizie ufficiali e certe”, ha subito messo in guardia. Per Vladyslav Zinichenko, dottorando all’Università di Poznan in Polonia e originario di Kiev, la notizia di stanotte “è quasi la normalità” in Polonia. Vivere in un territorio al confine con l’Ucraina e avere la propria famiglia nel Paese costringe a tenere un livello di attenzione alto rispetto a quanto succede a pochi chilometri di distanza. La possibilità che ci siano allarmi aerei o incidenti al confine è stata normalizzata: “Qui in Polonia, già negli scorsi giorni, c’era abbastanza preoccupazione”, aggiunge. Poi Zinichenko spiega che in pochi erano davvero pronti a immaginarsi un attacco diretto, adesso. “Non penso che nessuno qui si aspettasse questo perché, se fosse stato fatto di proposito, sarebbe stato attivato l’articolo 5 della Nato che prevede il mutuo soccorso militare tra gli alleati”. Intanto, Kiev chiede “l’accesso immediato al luogo” e si dice pronta ad avviare indagini congiunte su quanto accaduto.