Alcuni hanno la sfumatura dei pastelli per colorare, altri ricordano nella tinta le code dei pappagalli. I tulipani di Arese, a meno di trenta minuti di macchina da Milano, sono un caleidoscopio in cui perdere lo sguardo. “E siamo solo a metà fioritura – spiega il fondatore di Tulipani Italiani Edwin Koeman -. Il campo è di ventimila metri quadrati e ospita più di quattrocento varietà”. Il progetto è nato nel 2017 per portare un angolo di campagna tra l’asfalto e due anni più tardi è sbarcato in provincia di Milano. Si tratta di un pick up garden, un’espressione un po’ imbellettata per indicare un campo dove si possono raccogliere i fiori. L’ingresso si paga 5 euro e include una cesta dove mettere i tulipani e due fiori, mentre quelli aggiuntivi costano 1,5 l’uno.

Freddo e poca acqua sono le condizioni per una buona fioritura. “Tutto è realizzato senza potenziatori chimici e irrigazione artificiale, per massimizzare il risparmio energetico”, spiega Edwin Koeman, fondatore di Tulipani italiani , una campagna di impianto e fioritura dei bulbi di tulipano

A prova di siccità
“I tulipani hanno bisogno di freddo e poca acqua”, racconta Cristina Kubler. Sono fiori a prova di siccità, quindi. Nel ciclo di vita dei tulipani il mese chiave è novembre, quando vengono piantati: la poca acqua dello scorso inverno è stata in questo caso abbastanza. “È in quel momento che il bulbo inizia a lavorare”, prosegue Kubler. Nei mesi successivi, anche con scarsità di pioggia, questi fiori riescono a resistere e iniziano a sbocciare a fine marzo. “Nelle prime fasi, però, bisogna assicurarsi che il terreno non sia né troppo asciutto, né troppo bagnato”, precisa Koeman. Per garantire una fioritura costante è stata progettata una struttura precisa. “I campi sono divisi in due lotti, tra precoci e tardivi – spiega Kubler -. Altrimenti la manifestazione durerebbe poco: così invece si rispettano i diversi tempi di fioritura”. A fioritura completa ci saranno 600mila tulipani e tutto è realizzato senza potenziatori chimici e irrigazione artificiale, nel rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico. Quest’anno, per la prima volta, l’associazione ha aperto una esposizione anche a Grugliasco in provincia di Torino. Il campo ospita oltre 400mila tulipani.

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Edwin Koeman, fondatore del progetto: “Nel campo ci sono oltre 400 varietà e a fioritura completa ci saranno 600.000 tulipani”

Il percorso
Scarpe comode e nessuna fretta sono le chiavi che permettono di entrare nel campo, che apre all’alba quando i tulipani iniziano a schiudersi e chiude al tramonto quando i petali si ripiegano su se stessi. L’obiettivo è immergersi nella cultura olandese: “Vogliamo mantenere lo spirito nordeuropeo –  precisa Kubler -. La domenica facciamo eventi di yoga e respirazione”. Appena entrati, accanto alle postazioni per le foto da condividere sui social, sono distesi alcuni teli su cui sedersi e riposare. Anche i fiori che cadono dai cestini dei visitatori, o che vengono scartati, entrano nella cultura del riciclo e vengono utilizzati per comporre ghirlande. “Qui vengono soprattutto famiglie con bambini, ma anche tanti pensionati che possono passeggiare un po’ in una bella giornata e stare a contatto con la natura”, racconta Koeman. Così il campo di Arese diventa un punto di socialità e scambio, un affronto alla frenesia e alla solitudine della città.
Per cogliere un tulipano bisogna afferrare lo stello dalla base e poi tirare con decisione: ai meno esperti capita di ritrovarsi con anche il bulbo in mano, che durante il confezionamento del mazzo viene scartato, ma solo per un momento. Tutti i bulbi vengono raccolti in gradi cesti di vimini e messi a disposizione all’ingresso. Un modo per portare un po’ di Olanda a casa.