Entrare in una ciclofficina significa approcciarsi a un luogo apparentemente inospitale, piccolo, confuso: bulloni, viti, camere d’aria, biciclette sono accatastati ovunque. Invece è proprio questa la carta vincente delle ciclofficine:  creare un ambiente amichevole, dove tutti possono sentirsi liberi di andare per riparare la propria bici o anche solo fare quattro chiacchiere. Dal pensionato allo studente, infatti, le ciclofficine diventano luogo di aggregazione sociale, un’occasione per apprendere un mestiere e svolgere un’attività formativa.

Un esempio è “La Stecca” che, da circa dieci anni, offre l’opportunità di imparare come si riparano le biciclette, grazie ai corsi di ciclomeccanica gratuiti, che hanno finalità sociali: «Abbiamo sempre pensato alla ciclofficina come ad uno spazio aperto – racconta Adriano, dell’Associazione bc+ – tanto che abbiamo deciso di organizzare delle cene sociali, totalmente gratuite, per gli amici de “La Stecca”; da questa esperienza è nato il mio sopranome “Il cuoco”».

Nella ciclofficina si crea un vero e proprio spazio sociale da cui partire per la realizzazione di progetti ben più ambiziosi. Con questi intenti, qualche anno fa, era nata l’idea della “ciclofficina mobile”: ogni settimana il servizio raggiungeva un Polo Universitario milanese differente, per permettere agli studenti di entrare in contatto con la realtà delle ciclofficine: «Il progetto, – spiega Adriano – era sostenuto dalla fondazione Cariplo e dalle Università ma ha avuto vita breve».

Anche la ciclofficina “RuotaLibera”, nata nel 2004 all’interno della Facoltà di Agraria del Politecnico di Milano, per volontà del Collettivo Studentesco di Città Studi, è uno spazio aperto a tutti coloro che ne condividono lo spirito e usufruiscono dei servizi offerti: «Abbiamo dato vita al bikesurfing (il bike-sharing gratuito, ndr), – spiega Michele, uno dei ragazzi del Collettivo – alla cicloteca, una piccola biblioteca in cui è possibile trovare libri sulle bici e non solo, fino ad arrivare agli aperitivi sociali e alla produzione di birra artigianale. è fondamentale – conclude Michele – sapere che la ciclofficina è un punto di partenza per creare nuove attività, organizzare dibattiti, far nascere interesse politico e promuovere stili di vita alternativi».