“Lascia i dolori e vesti da Arlecchino: il Carnevale impazza”, canta Francesco Guccini. Il Carnevale impazza in tutte le principali piazze italiane con balli, musiche, maschere, sfilate dei carri, scherzi, divertimento, dolci e tanti, tantissimi coriandoli.

Il Carnevale non nasce come ricorrenza cristiana, ma rimanda a due lontane tradizioni pagane: i Saturnali romani e le Dionisiache greche. Queste cerimonie puntavano al rovesciamento della realtà e degli status, liberando temporaneamente un gruppo sociale dagli obblighi che lo incatenavano al proprio ruolo

Ma qual è l’origine e il significato di questa ricorrenza? Già il termine in sé ha un significato un po’ strano, ossia “togliere la carne” in riferimento al banchetto che si teneva il martedì grasso: l’ultimo giorno di Carnevale prima dell’inizio della Quaresima, cioè i 40 giorni che anticipano la Pasqua. Il Carnevale però non nasce come ricorrenza cristiana, ma rimanda a due lontane tradizioni pagane: i Saturnali romani e, ancora prima, le Dionisiache greche. Entrambe queste cerimonie puntavano al rovesciamento della realtà e degli status, liberando temporaneamente un gruppo sociale dagli obblighi che lo incatenavano al proprio ruolo: il caos prendeva il posto dell’ordine e le maschere servivano proprio a nascondere l’identità dei cittadini che, in questa maniera, potevano comportarsi in modo dissoluto mantenendo il loro anonimato. E oggi? Oggi questa festa è diffusa in tutto il mondo, con l’Italia che vanta alcuni dei Carnevali più belli e famosi.

IL CARNEVALE DI VENEZIA – È un tripudio di colori e maschere di ogni forma e dimensione: il Carnevale di Venezia, da anni, è uno dei più celebri al mondo ed è caratterizzato da alcuni momenti fissi. C’è la Festa delle Marie, durante la quale 12 ragazze sfilano per le vie della città e ricevono premi in memoria del rapimento e della liberazione di 12 promesse spose del 1039, quando al potere c’era il doge Pietro Candiano III. Segue il Volo di Sant’Angelo, in cui un acrobata si cala dal campanile di San Marco verso la piazza. E poi, a conclusione del Carnevale, c’è il suggestivo Svolo del Leon: un tributo al Leone Alato che simboleggia la città.

Il Volo di Sant'Angelo a Venezia. Fonte: La nostra Italia

Il Volo di Sant’Angelo a Venezia. Fonte: La nostra Italia

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO – Noto soprattutto per i suoi sferzanti carri allegorici in cartapesta, il Carnevale di Viareggio è uno dei più visitati d’Italia. Maestri e artigiani lavorano tutto l’anno per la creazione di questi carri colossali che, il più delle volte, ritraggono personaggi famosi e politici rivisitati in chiave satirica. Perché… “a Carnevale ogni scherzo vale!”.

Uno dei carri in cartapesta al Carnevale di Viareggio. Fonte: Il Reporter

Uno dei carri in cartapesta al Carnevale di Viareggio. Fonte: Il Reporter

IL CARNEVALE D’IVREA – Avete mai sentito parlare della battaglia delle arance? È quello che succede a Ivrea, ogni pomeriggio, durante tutto il periodo carnevalesco: si vuole ricordare la ribellione popolare della città verso i tiranni che, in epoca medievale, la governavano. Durante la battaglia, il popolo (un gruppo di aranceri a piedi e senza protezioni) combatte a colpi di arance contro le armate del feudatario (rappresentate da tiratori con indosso le antiche armature e che si trovano sopra carri trainati da cavalli). Il risultato? Una città al gusto di arancia!

La battaglia delle arance durante il Carnevale d'Ivrea. Fonte: Mole24

La battaglia delle arance durante il Carnevale d’Ivrea. Fonte: Mole24

IL CARNEVALE DI FANO – Forse in pochi lo sanno ma il Carnevale più antico d’Italia si trova a Fano, nelle Marche: il primo documento che lo attesta risale al 1347. La ricorrenza è la più importante della regione e ogni anno coinvolge oltre 100mila persone che accorrono per ascoltare la “musica arrabita” e per raccogliere i dolciumi lanciati dai carri durante la sfilata.

La raccolta dei dolciumi al Carnevale di Fano. Fonte: Corriere Nazionale

La raccolta dei dolciumi al Carnevale di Fano. Fonte: Corriere Nazionale

IL CARNEVALE DI OFFIDA – Un Carnevale originale è sicuramente quello di Offida, ad Ascoli Piceno, che rievoca la tradizionale caccia al bue. L’animale, ricreato in cartapesta, viene portato sulle spalle da due uomini fino al rito dell’uccisione. La manifestazione si chiude il martedì grasso con la sfilata dei Vlurd: centinaia di persone mascherate e con fasci di canne accesi sulle spalle che corrono a cerchio intorno a un falò fino al suo spegnimento. Da qui, con la fine dei balli, dei canti e delle sregolatezze carnevalesche, comincia la Quaresima.

La sfilata dei Vlurd al Carnevale di Offida. Fonte: Blog GialloZafferano.it

La sfilata dei Vlurd al Carnevale di Offida. Fonte: Blog GialloZafferano.it

IL CARNEVALE DI MAMOIADA – Sono due le figure che definiscono lo spettacolo suggestivo del Carnevale di Mamoiada, in Sardegna: i Mamuthones che si muovono su due file parallele trascinando centinaia di campanacci e gli Issohadores che, ai lati, con un laccio tirano a sé dei prigionieri scelti tra la folla. A fare da sfondo a questo antico rito pagano, si susseguono balli e banchetti con vino e dolci tipici del posto.

La maschera del Mamuthone al Carnevale di Mamoiada. Fonte: Pinterest

La maschera del Mamuthone al Carnevale di Mamoiada. Fonte: Pinterest

IL CARNEVALE DI ACIREALE – Lo hanno definito “il più bel Carnevale di Sicilia” e non è un caso: ad Acireale, l’attenzione per i dettagli fa da padrona. Qui i carri allegorici, arricchiti da coloratissimi fiori freschi, sono lavorati e decorati con grande cura. E per quanto riguarda le maschere, vengono mixate quelle locali come l’Abbattazzu e il Cola Taddazzu con personaggi famosi ed eventi attuali: una vera e propria “porta” tra presente e passato.

Uno dei carri allegorici di Acireale. Fonte: The Wom Travel

Uno dei carri allegorici di Acireale. Fonte: The Wom Travel