Claudia Sorlini, professoressa di Microbiologia Agraria all’Università degli Studi di Milano. Già presidente del Comitato scientifico per Expo, ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro.

Il 2015 è stato un anno particolarmente intenso: dall’Onore al merito della Repubblica, ricevuto dal Presidente Mattarella, all’Ambrogino d’Oro, passando per Expo. È soddisfatta?

Sono stati mesi di grandi successi. L’attività per Expo è stata particolarmente gratificante, anche perché ci siamo impegnati, come Comitato scientifico, affinché non andasse perso il messaggio che volevamo trasmettere, volto a trovare soluzioni sia per l’innovazione tecnica sia per i grandi problemi legati all’alimentazione in tutto il mondo.

Per Expo si è anche occupata di tematiche sociali. È stato difficile coniugare la scienza all’impegno di Women for Expo?

Sono sempre stata attenta ai temi di genere. Ho incontrato numerose associazioni di donne impegnate nell’agricoltura e ho appurato ancora una volta come la creatività e la sensibilità femminile possano essere risorse preziose in fase decisionale.

Oltre agli aspetti scientifici, cosa ha messo in evidenza Expo?

Direi che sono emersi i giovani. Abbiamo anche creato un bando e assegnato sette premi ad altrettanti ragazzi, ma per la validità dei progetti avremmo voluto valorizzarne di più. È stata una bella occasione per laureandi e dottorandi per mettersi in mostra sul tema della sostenibilità alimentare.

L’Italia ha un serio problema di obesità, collegato alla cattiva consapevolezza alimentare. È un problema di divulgazione scientifica e di linguaggio? Cosa si sta facendo in questa direzione?

Stanno sorgendo sempre più iniziative indirizzate ai bambini, ma non dobbiamo dimenticare le madri che sono direttamente responsabili della loro alimentazione. Il fatto che ci siano diversi progetti è lodevole – Expo ci ha lasciato in dote un patto tra sindaci europei in questa direzione – ma attenzione: questi sono argomenti delicati e bisogna scegliere le persone giuste per parlarne, soprattutto ad un pubblico giovane.