Qualche giorno fa è uscito E se smettessimo di fingere? Ammettiamo che non possiamo più fermare la catastrofe climatica, un pamphlet scritto da Jonathan Franzen, e che in origine era un brano pubblicato sul New Yorker, come si può forse intuire dal titolo tanto esplicito quanto arzigogolato. Franzen è uno degli scrittori contemporanei più influenti e nei suoi libri e saggi non si è occupato solo di cambiamento climatici, ma anche della natura vera e vissuta da una miriade di altri essere viventi, oltre all’uomo – che è quello che prova a dominarla, finendo spesso per esserne dominato. Dopo un periodo lungo diversi mesi, in cui a prevalere nel racconto pubblico è stata la pandemia, le esondazioni e le frane che negli ultimi giorni hanno colpito diverse parti d’Italia ci hanno fatto ricordare quanto fragile e brutale possa essere la natura. Per tenerlo bene a mente, ecco cinque film che hanno a che fare in un modo o in un altro con l’ambiente, e che di sicuro piacerebbero anche a Franzen.
NATALE CIAPPINA CONSIGLIA: ANNIENTAMENTO
Prima di ogni cosa, bisogna dire che Annientamento è una di quelle ‘robe’ difficilmente etichettabili, con così tanti elementi e derive di genere che di norma richiederebbero più di una visione. Parlare degli aspetti di trama, quindi, sarebbe fuorviante. Di fondo c’è un ambiente, una natura che è immutabile rispetto a qualsiasi intervento dell’umanità, finendo addirittura per brutalizzare chiunque osi addentrarsi. Questo è il macrotema, diciamo, a cui si mischiano poi scorci psichedelici, horror, tamarri ma anche depressivi, portati avanti in una narrazione che se la prende comoda, prima di esplodere in un climax incontrollabile. Insomma, tutto questo pippone per dire che arrivato alla fine di Annientamento, ho avuto quella stessa sensazione di sopraffazione e meraviglia che avevo da bambino, quando mi mettevo in bocca quattro o cinque chewing gum provando a masticarle tutte insieme.
Disponibile su Netflix
VIVIANA ASTAZI CONSIGLIA: ERIN BROCKOVICH
Determinazione, coraggio e sete di giustizia guidano la madre single Erin nella sua ricerca della verità contro la PG&E, colosso dell’energia che per decenni ha inquinato le falde acquifere di un piccolo comune della California, causando il cancro e altre mortali patologie in decine di famiglie della zona. Basato sulla storia vera dell’omonima attivista, Erin Brockovich lancia un doppio messaggio: prendersi cura dell’ambiente non è fondamentale solo per il bene del pianeta, ma anche per la nostra stessa salute. Il rapporto tra natura ed essere umano è indissolubile: non ci si può permettere di danneggiare nessuna delle due parti, se si vuole preservare l’equilibrio che consente di sopravvivere a tutte le creature viventi. Un messaggio che, con il ritorno dei Fridays for Future, resta sempre attuale.
Disponibile su Sky Cinema e NowTV
MANUEL SANTANGELO CONSIGLIA: BELLA E PERDUTA
È un mondo silenzioso perché non ha bisogno di parole per esprimersi, quello di questa Italia bucolica, bella e perduta come da titolo. Un Paese ancora ancorato alla tradizione incarnata da Pulcinella, ma che vede la sua anima più autentica ormai in pericolo, al pari del bufalo Sarchiapone. Il Belpaese sembra destinato ad andare irrimediabilmente incontro alla sua rovina, come la reggia che il padrone dell’animale sorveglia contro tutti e tutto prima di morire per il suo sacrificio. Quando l’uomo decide come ultimo atto di affidare Sarchiapone alla maschera carnevalesca per eccellenza, appare chiaro come Pulcinella finisca per rappresentare a quel punto sia la nostra guida in questo mondo sia noi stessi, soggetti persi cui è stato dato un compito troppo grande per capirlo. E allora, se gli uomini hanno smarrito la loro umanità, l’assurdità cui scendere a patti è quella di riconoscersi più in un animale o in una maschera popolare, entrambi incompresi protagonisti di favole senza lieto fine.
Disponibile su RaiPlay
EMILIANO DAL TOSO CONSIGLIA: LA VITA NASCOSTA – HIDDEN LIFE
Un film lirico, sontuoso, di un regista filosofo che si fa sorprendentemente lineare e narrativo, un’ode appassionata e commovente agli uomini retti, alla priorità dell’etica e della purezza della condotta morale. Ma soprattutto uno sguardo straordinario sulla magnificenza del miracolo della Natura, che resiste e perdura nonostante gli orrori della Storia. Nel racconto di Franz, che decise di rifiutarsi di aderire alla chiamata alle armi del Fuhrer, c’è il raggiungimento di un equilibrio perfetto tra l’impassibilità di un ambiente che è manifestazione divina e la temporaneità dell’essere umano. Mai così vicino alle vette sublimi e spirituali di capolavori come La sottile linea rossa e The New World, Terrence Malick rimette al centro delle immagini la poesia bucolica e la ricerca di un umanesimo nascosto, che restituisce valore al significato della parola amore.
La vita nascosta è ancora disponibile in molti cinema italiani
NATALE CIAPPINA CONSIGLIA: DESERTO ROSSO
Monica Vitti è Giuliana, e Giuliana è una persona che sta male. Vive nella grigia provincia industrializzata, una realtà ormai talmente vera e pervasiva da aver estromesso la natura in ogni sua forma: c’è la fabbrica lurida e disgustosa, e proprio per questo ci sono anche, e soprattutto, persone insipide che la vivono e ne condizionano l’andamento. Nel primo film a colori di Michelangelo Antonioni, che forse è anche il suo più fatalista, si porta l’incomunicabilità e l’alienazione su un piano narrativo diverso rispetto al solito, dove il malessere interiore è inscindibile dall’ambiente di cui si è circondati, e dal quale non c’è alcuna via d’uscita.
Disponibile su Infinity