Il mondo delle recensioni ha cambiato dimora. Se un tempo i libri venivano recensiti sulle pagine dei quotidiani, oggi tutto ciò avviene sulle pagine social dei book influencer: giovani con molto seguito, che hanno trasformato la loro passione in professione in un click.Parlano di libri, sono smart e hanno grande potere comunicativo, ma vivono in una società scettica nell’accettare il loro successo e tutte le opportunità lavorative che il mondo del web è in grado di offrire.Social, sessiste e “carine”. Ecco le influencer (modaiole) del libro” è il titolo con cui l’8 gennaio 2020, un articolo su Il Giornale ha attaccato la loro categoria, definendo i loro post superficiali e futili, senza guardare oltre ad un bello scatto con un bel libro e una bella tazza di caffè. La goccia che ha fatto traboccare il vaso (di commenti e risposte).

Marika Salvatori, o meglio @marika_mary’sreading, è una di loro. 23 anni, una laurea triennale in Lettere moderne e una laurea magistrale in corso in Filologia moderna, indirizzo Editoria. 2.923 followers su Instagram e 2480 followers su Youtube (per ora). Una passione per la lettura nata dai racconti dei fratelli Grimm e sfogliando le pagine della saga de La bambina della Sesta Luna, che ci ha confessato essere stata la sua epiphany, «Da quel momento ho capito che la lettura mi avrebbe accompagnato per tanto tempo. È lì che ho sentito una forte connessione con le parole, con le pagine, con i personaggi, con il mondo letterario». Davanti ad una tazza di caffè ci siamo lasciati incuriosire dai retroscena positivi e negativi della sua professione.

Come definiresti il book influencer?

La o il book influencer è una persona che fa unire libri e persone, molto semplicemente.

Quando hai iniziato a ricevere un riscontro positivo dai tuoi followers tanto da poterti definire book influencer?

Sono sempre molto lusingata quando mi si definisce così. Ho iniziato a sentire affetto da poco, dopo essere andata per tentativi ed errori. Il mondo del web è un mondo nuovo e senza regole e riserva lati sia positivi che negativi. Quindi bisogna trovare il giusto equilibrio, ora l’ho trovato.

Come descriveresti il rapporto con i tuoi followers?

La cosa più importante per chi lavora in rete è fare community. Con alcuni dei miei followers mi sento quasi tutti i giorni: chiedo consigli e ne ricevo, è insomma un rapporto assolutamente alla pari.Ne escono fuori discussioni molto interessanti e la mia wish list si allunga sempre più (ride).

Dal punto di vista più tecnico, come funzionano le collaborazioni con le case editrici?

Sulle collaborazioni ci sono tanti falsi miti: alcuni pensano che veniamo pagati, altri che chiediamo soldi. Questo non avviene, o per lo meno, nel mio caso non è mai avvenuto. A volte sono io che contatto l’ufficio stampa perché sono interessata ad un certo titolo, ma accade anche il contrario. Mi presento, spiego il lavoro che svolgo sul web e chiedo se si può avviare una collaborazione, successivamente mi viene inviato il libro che dovrò leggere e recensire, creando un dibattito con la community. Così si viene a creare un rapporto proficuo da entrambe le parti. Non è il fatto di ricevere il libro gratuitamente ad appagarmi, ma la fiducia che la casa editrice ripone su di me.Foto Mary 5

 Quanta importanza hanno le immagini rispetto alle descrizioni su un social altamente fotografico come Instagram?

Le immagini hanno indubbiamente un forte impatto, attirano il pubblico e non c’è nulla di male nel voler fare foto belle.Io cerco di dare uniformità al mio profilo, accompagnando le immagini ad un contenuto (spero) altrettanto interessante.

Gli haters popolano i social, come ti comporti con loro?

Il mio profilo, fortunatamente, non è molto attaccato da haters. Ma ogni tanto ricevo qualche commento negativo: se si tratta di una critica costruttiva, la accolgo e cerco di migliorare; i commenti offensivi tendo ad ignorarli. Quando non c’è comunicazione, taglio il rapporto.

Talvolta gli haters non si annidano solo tra profili Instagram fake, ma anche sulle pagine dei quotidiani. Come risponderesti alle critiche che mosse contro le book influencer su Il Giornale?

Alle critiche mosse da coloro dovrebbero essere professionisti del proprio settore, ho cercato di rispondere: ho taggato la personalità in questione, ma non ho ricevuto risposta. Questo dimostra quanto queste critiche fossero sterili, senza un’apertura al confronto.

Nonostante le difficoltà, qual è il tuo sogno più grande dal punto di vista lavorativo?

Il mio sogno è continuare a parlare di libri, potrebbe sembrare un lavoro fuori dal comune, ma è ciò che sto piano piano realizzando. Non so su che piattaforma sarò tra qualche anno, ma so che mi lascerò incuriosire dalla tecnologia e da tutte le novità che porterà, continuando a cercare nuove strade per comunicare la mia passione.