Negli ultimi due anni è stato inevitabile – anche per i meno curiosi – chiedersi cos’è TikTok, la nuova piattaforma social che sta spopolando tra i giovanissimi, e non solo; ma anche quali sono i motivi che l’hanno resa così popolare. Per rispondere a queste due domande è opportuno fare un passo indietro al 2014, quando in Cina viene lanciata Musical.ly: una piattaforma digitale per lo più rivolta agli adolescenti e pensata per realizzare brevi video musicali. Nel 2018 Musical.ly cambia nome in TikTok, con l’intento di allargare sempre di più la sua base di utenti. L’idea è quella di mantenere il format dei video brevi, che abbiano come protagonisti dei giovani che ballano musica di tendenza.

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Fonte: Mundodamusica.com.br

Oggi TikTok, con 10,3 milioni di utenti registrati in Italia e più di 1 miliardo in tutto il mondo, sembra rappresentare l’app del futuro. Tra i suoi punti di forza al primo posto vi è la creatività: in questo nuovo spazio, infatti, è possibile trovare strumenti di video editing, video registrazioni, effetti speciali, filtri, adesivi, musica ed effetti audio. Al secondo c’è la dimensione ludica, in quanto la piattaforma regala un’esperienza divertente che offre la possibilità di catalogare le proprie preferenze, proponendo contenuti in base ai singoli interessi. Da ultimo, c’è la connessione tra utenti, fatta non solo di like e commenti, ma anche di duetti e sfide interattive. Anche la presenza di hashtag gioca un ruolo molto importante, nonostante non rappresenti una novità rispetto agli altri social network. La viralità dei video pubblicati su TikTok, inoltre, ha favorito la diffusione di hashtag che lanciano delle sfide agli altri iscritti, note come “challenge“.

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Fonte: https://gds.it/

Nell’ultimo periodo anche il mondo dell’informazione ha deciso di sbarcare su questa nuova realtà: sono sempre di più i giornalisti ad avere un proprio profilo TikTok, attraverso il quale condividono contenuti informativi e rispondono alle domande degli utenti. TikTok funziona, quindi, anche per i giornali? Sulla scia dell’esperimento ben riuscito del quotidiano americano The Washington Post si muove il tentativo dell’italiano La Repubblica, che il 12 ottobre 2020 sbarca sulla piattaforma con il suo primo video. A distanza di un anno e mezzo, il profilo registra 80mila followers e 1,3 milioni di “Mi piace”.

“Tutto quello che succede e vi riguarda in un minuto” è lo slogan scelto dalla redazione multimediale delle testate del Gruppo Gedi. I contenuti de La Repubblica, a differenza di quelli del The Washington Post, sono più strettamente giornalistici: a farla da padrone sono quelle notizie che si prestano maggiormente al formato da un minuto, in cui il giornalista espone i fatti senza ricorrere a montaggi video complessi. Particolare seguito è riscontrato dal profilo Newsbox, curato personalmente dal giornalista de La Repubblica Alessio Balbi, che conta oltre 100mila followers.

La decisione de La Repubblica di sbarcare anche su TikTok rappresenta un tentativo di rivoluzione digitale del sistema informativo italiano, volto a coinvolgere sempre di più quei lettori che hanno già dimestichezza con il mondo della comunicazione e dell’informazione. La semplicità e la chiarezza con le quali affronta anche i temi più complessi hanno contribuito al successo della pagina. Nel periodo della pandemia da Covid-19, ad esempio, il video che ha registrato il più alto numero di visualizzazioni è quello che spiega la differenza tra zona rossa e zona arancione. Nel 2022, da quando il tema dominante è la guerra in Ucraina, hanno riscosso particolare successo tutti quei video in cui un giornalista spiega dinamiche complesse con un linguaggio adatto anche ai più giovani, consentendo loro di accedere alle notizie in maniera rapida ed efficace.