Pochi giorni fa, il magazine statunitense The Atlantic ha licenziato 68 persone, ovvero il 17% del suo organico[/mark]. È una notizia preoccupante soprattutto se si pensa che si tratta di uno dei giornali economicamente più solidi e che, grazie alla copertura della crisi sanitaria da Coronavirus ,ha guadagnato migliaia di nuovi abbonati.

David Bredley, presidente di Atlantic Media, editrice della storica rivista americana, ha affermato chei problemi ruotano attorno a tre aree principali: pubblicità, video ed eventi.Strano, perché proprio, le ultime due categorie, fino a poco tempo fa, erano il fiore all’occhiello del gruppo, un prodotto molto apprezzato dai lettori. Per una testata che ha puntato molto sul digitale, questa diversificazione consentiva di non dipendere troppo dalla pubblicità. La pandemia, però, ha colpito le altre due fonti di ricavi. Un bruttissimo segnale per tutti i media digitali.

In particolare, il settore eventi di Atlantic, AtlanticLIVE, è stato messo in ginocchio dal lockdown e dalla cancellazione o dallo spostamento su internet di tutti gli appuntamenti organizzati dalla testata.come l’Atlantic Festival e l’Aspen Ideas Festival. La redazione video, invece, è stata interamente smantellata: 11 dei circa 22 licenziamenti che riguardano il team editoriale vengono da qui. Si tratta di una brutta notizia per tutta l’editoria. Solo l’anno scorso, la testata aveva assunto cento persone, conseguenza di un piano di rilancio varato con l’arrivo di Laurene Powell Jobs, vedova del fondatore di Apple, come azionista di maggioranza. Da allora, i conti sono andati in rosso. Poi è arrivato il Covid-19.

Per approfondire, continuare la lettura su Niemanlab