Al via la più grande opera di riqualificazione urbana che interesserà la città di Milano e i suoi cittadini. Protagonisti del progetto sono gli scali ferroviari, i quali verranno trasformati nel più grande parco urbano d’Europa.  La valorizzazione territoriale coinvolgerà sette scali: Farini, Greco-Breda, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo. L’obiettivo del Comune è quello di migliorare la viabilità e aumentare la sostenibilità ambientale. L’area vedrà una vera e propria rinascita “green”, con oltre 675mila metri quadri destinati ad aree verdi e spazi pubblici, ovvero il 65% della superficie territoriale. Nell’accordo per la riqualificazione degli scali ferroviari di Milano, rientra anche la realizzazione di una Circle Line, ossia un semi-anello ferroviario che attraverserà la città a Sud, Est e Nord. L’accordo di programma per restituire alla città i sette scali ferroviari dismessi, è stato sottoscritto dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato.

Greco-Breda

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 Il primo progetto a vedere la luce sarà quello di Greco-Breda, ubicato in una zona strategica nel Nord-Est di Milano. Il vincitore del bando internazionale per lo scalo è stato Barreca & La Varra, ed il suo progetto si chiamerà ‘’ l’Innesto ’’.  Nonostante sia stato un bando internazionale che ha dato la possibilità di partecipare a molte delle più importanti metropoli a livello globale, tra cui Città del Capo, Chicago, Madrid, Città del Messico, Oslo, Parigi, Rio de Janeiro, San Francisco e Vancouver, il vincitore porta in alto la bandiera italiana. Si prevedono spazi verdi e spazi pubblici (almeno il 60%), spazi commerciali e uffici, servizi e strutture destinate principalmente allo sviluppo di edilizia residenziale e alloggi per studenti a basso costo ai fini di ridurre il prezzo d’affitto delle case nella zona.

Farini e San Cristoforo

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 Il finalista del concorso Farini è stato l’olandese Oma, che ha già realizzato la Fondazione Prada, insieme a Laboratorio Permanente con la collaborazione di molteplici enti e associazioni specializzati in settori ‘‘green’’.  Al centro del progetto un bosco lineare, in grado di raffreddare i venti caldi e depurare l’aria. Quest’isola verde nel convulso panorama metropolitano sarà solo il primo tassello di un rilancio sociale oltre che ecologico dell’intero quartiere, perché sarà un luogo di ritrovo restituito alla collettività, e intorno ad esso si moltiplicheranno servizi e spazi per i cittadini. Parallelamente, San Cristoforo vedrà protagonista l’acqua, con una gigantesca vasca di depurazione naturale che sarà in larga parte balneabile. Un altro obiettivo è la creazione di un parco lineare fino a Porta Genova, una connessione ciclo-pedonale tra i quartieri di Giambellino e Barona, la localizzazione di funzioni legate allo sport, al turismo e alle attività ricreative.

Porta Genova

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 Per Porta Genova si è previsto un uso temporaneo, circa di due anni, dello scalo, visto che non necessita di particolari bonifiche.  Il progetto è stato chiamato “Agroscalo 2020”, che prevede l’insediamento nell’area ferroviaria di un grande campo agricolo produttivo, sperimentale e multifunzionale, che sviluppi l’intera filiera produttiva, dalla coltivazione alla trasformazione di oltre 150 specie di erbe, germogli, fiori e ortaggi, fino alla loro vendita. Oltre a questo saranno realizzati percorsi di collegamento, un padiglione in legno, una serra panoramica, aree attrezzate per il fitness e per il gioco dei bambini. Gli spazi potranno accogliere fiere, un mercato settimanale, laboratori didattici e incontri pubblici, finalizzati a sensibilizzare i cittadini a ridurre l’impatto ambientale di alcuni consumi e comportamenti quotidiani per uno stile di vita più sostenibile.

Porta Romana

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 Porta Romana è una zona già in forte trasformazione come si è visto dall’ormai celeberrima Fondazione Prada, fino al progetto Symbiosis che porterà la nuova sede Fastweb, passando per il progetto Sharing Cities, che  si propone di abbattere le emissioni di carbonio di edifici e mezzi di trasporto.  Per quanto riguarda i progetti sull’ex-scalo, i tempi non sono ancora maturi. Quel che è certo è che dovranno essere privilegiate attività culturali, sperimentali, didattiche, ricreative, di spettacolo, sportive e di socializzazione, con particolare attenzione ai giovani e alle famiglie. Molto probabilmente, in seguito all’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 potrebbe sorgere il villaggio Olimpico, che verrà poi riconvertito come housing sociale o come residenza per gli studenti della Bocconi.