#Mega(zine)MixSanremo
LE NOSTRE PAGELLE DELLA PRIMA SERATA DEL FESTIVAL
CANTANTI
5.5 Annalisa
Professione: concorrente di Sanremo. Sparisce tutto l’anno, ma poi come un orologio svizzero eccola che riappare a febbraio. Per carità, bella è bella. Brava è brava. Ma ormai la si riconosce subito su quel palco. Manca l’effetto sorpresa.
#dacciunatregua
6+ Ron
Nel 1996 vinceva con “Vorrei incontrarti tra cent’anni” in duetto con Tosca. Oggi, a quasi un quarto di secolo di distanza, sembra non essersi proiettato verso il futuro. Solito vecchiume.
#cirivediamotracentanni
5 The Kolors
Verrebbe da dire un gran casino. Della loro esibizione si ricorda solo un tamburo (alto quanto Stash) e il loro abbigliamento circense. I fan di Amici li aiuteranno ad uscire a ciuffo alto dal Festival? E poi, dove è finito lo sputo?
#vitadacirco
6 Max Gazzè
Già per aver pronunciato il titolo della canzone La leggenda di Cristalda e Pizzomunno meriterebbe il premio della critica. Per ora si accontenta della cittadinanza onoraria della città di Vieste. Peccato che della sua canzone resta solo la Z moscia.
#daViesteaSanremo
6.5 Ornella Vanoni
La sua canzone e i suoi due accompagnatori devono ancora convincere gli italiani, ma lei ha già conquistato l’Ariston. É suo il primo commento, se non l’unico della serata, sulla lotta contro la violenza sulle donne. Quando si dice gran classe.
#vivaledonne
7.5 Ermal & Moro
Partono da favoriti, e si confermano tali. Testo dalla grande caratura per i temi trattati (già, ma il testo è inedito?). La coppia di “mori” funziona: le due voci si mescolano e giocano sul palco, veloci e perfette insieme. Entreranno da papi e usciranno da cardinali?
#cheapau
4 Biondi
Canzone da risentire con i sottotitoli. Si consiglia la pagina 777 di televideo.
#maipiùrivederti
4.5 Facchinetti/Fogli
Nel 2018 si può essere i Pooh ma anche attualizzandosi, invece rimangono a vent’anni addietro, senza novità. Una separazione sola non è bastata.
#uominisoli
8 Lo Stato Sociale
Spaccano il ritmo in avvio lento di Sanremo, sono come una scintilla, un guizzo.
Freschi e al contempo ripetitivi nel testo. Ma questa è Radio allo stato puro, nel senso che li sentiremo fino a luglio sulle frequenze di tutta Italia.
#radioSuRadio
5.5 Noemi
Noemi fa la Noemi: grandi acuti allungati ma alla fine ti ricordi solo quelli. Il testo si basa solo sul ritornello. Per il resto, non c’è. La sua voce è incantevole. Un peccato davvero.
#acuto
6- Decibel
Si torna indietro nel tempo, non si va avanti. Il ritornello è orecchiabile e questo inglese che spezza la canzone rende il tutto meno faticoso da affrontare. Ma i suoni richiamano il passato.
La voce del grande Ruggero è marchio di ottima fattura. Rispetto
#MatrixRevolution
4 Elio e le Storie Tese
“Vogliamo centrare l’obiettivo della nostra carriera: arrivare ultimi al Festival di Sanremo”, dicevano. Che sia la volta buona?
#nonViEravateSciolti
6 Caccamo
Pulito, equilibrato ma il testo forse, è troppo banale. La musica accompagna le parole, lasciando però alle parole il primo piano del palco dell’Ariston. Meglio se un po’ più originale, ma la sua voce colpisce e lo fa in positivo.
#suff
4 Red
È proprio il caso di dire “Uomini soli”, riferimento puramente non casuale. Personaggio vecchio e canzone ancora più vecchia. Il “turuturututu” stile liscio da balera fortifica il pensiero.
#rottamare
6+ Barbarossa
Cantautore dal timbro verace cerca non solo con la voce ma anche con la musica (frizzante) di spaccare il piattume (e vecchiume) del Festival. Il testo incalza ed è vivace.
#piascie
6.5 Diodato & Roi Paci
Canzone che parte bene, incalza e tiene bene il ritmo. Anche il testo sembra interessante poi però arriva il ritornello. 4 barre ripetute “adesso è tutto ciò che avremo”. Si è spenta nel momento più importante. Nella sua totalità, però, funziona.
#bimbeRadio
6+ Nina Zilli
Non poteva mancare la canzone sul tema della violenza contro le donne. Nina Zilli riesce a portarlo sul palco nella maniera migliore … questa Donna protagonista e non, lei e non, lui e non. Un dualismo davvero efficace. La musica accompagna benissimo questa voce fresca e questo testo carico di passione.
#luiLei
5 Renzo Rubino
Diciamo che il suo Sanremo non è ancora incominciato. Lui si esibisce a tarda notte, quando ormai tutti erano già assopiti. Ci rivediamo presto.
#allaprossima
6- Avitabile / Servillo
Orecchiabile e dal ritmo incalzante, la voce di Avitabile ti avvolge in una spira come il gesto delle sue mani. Ti senti roteare: forse è quel leggero mal di mare che solo una barca affacciata sul bellissimo golfo di Napoli ti può dare. Stordito e ammaliato. Mancata sufficienza. Peccato.
#napoliVera
6.5 Le Vibrazioni
Ultimi ma non ultimi. La voce è sempre quella, la musica anche. Sono tornate Le Vibrazioni.
Chiudiamo bene questo Sanremo con la giusta carica per far svegliare i pochi addormentati rimasti attaccati allo schermo.
#laSvegliaVibra
PRESENTATORI
6+ Baglioni
Partito malissimo, come una statua di cera, ma fortunatamente a metà serata si scioglie e riesce anche far ridere. Nella posizione di dittatore impacciato rende bene, ma non si capisce cosa faccia davvero. Presenta o no? Poi però canta E tu e tutti dimenticano tutto.
6.5 Hunziker
Si vede che è a suo agio sul palco. Si impappina ma è sempre naturale. Il suo sorriso è ottimismo contagioso, così come la sua risata. «Ma per cosa ridi sempre?», citando Favino ieri sera. Si scherza. Lei, invece, convince sempre: canta, recita e presenta. Insomma, diciamolo, è l’invidia di tutte le donne. Soprattutto quando in diretta bacia il marito Tommaso Trussardi seduto in platea.
8 Favino
La vera domanda è perché non ha mai fatto il conduttore. È la vera rivelazione del Festival: auto-ironico, sorridente, divertente e dai tempi scenici perfetti. Non sbaglia mai e sopratutto lo conduce lui questo Festival. Insomma, quando c’è lui si ride. E sì che fino ad ora aveva solo portato nelle case degli italiani la pasta integrale e aveva ricordato a tutti che il ragù si cuoce a fuoco lento.
7 Conduzione Generale
Benissimo la coppia Favino-Hunziker. Rende bene anche Favino-Baglioni. Insomma dove c’è Favino l’accoppiata è vincente. La conduzione è fresca e giovane e si sente questo contrasto con i testi (vecchi) dei cantanti in gara. Davvero un peccato. Ma il Festival è ancora lungo. Chi vivrà, vedrà.