Anche questa settimana torna Off the Radar, la rubrica di Magzine dedicata ai migliori longform e reportage della settimana tratti da grandi testate internazionali per raccontare le varie sfumature del mondo. Dall’intelligenza artificiale allo spopolamento di Venezia, passando per l’exploit degli artisti arabi sulle piattaforme di streaming musicale. E ancora: la transizione ecologica tra Amsterdam e Los Angeles, in un momento storico in cui anche l’Unione europea si prepara ad abbandonare i combustibili fossili.

Le auto elettriche sono il futuro? In un momento storico in cui l’Unione europea e il resto del mondo sembrano sempre più intenzionati ad abbandonare i combustibili fossili, ci si chiede se siamo veramente pronti alla transizione. In questo longform di Monocle si viaggia tra Amsterdam, Los Angeles, Giappone e Sudafrica per scoprirlo. Monocle

Venezia è sempre più deserta: non di turisti, ma di veneziani. Giacomo Zandonini spiega la contrapposizione tra chi ritiene il turismo l’unica soluzione possibile – perché porta risorse economiche e popola la città – e chi lo indica come la causa di tutti i mali, perché ha contribuito allo spopolamento odierno. Il longform di Irpi Media racconta il punto di vista di albergatori, operatori del settore turistico, veneziani e l’esperimento di chi, in città, ha messo in piedi un progetto di housing sociale. Irpi Media

Dopo l’exploit degli artisti pop e rock del Sud-est asiatico negli ultimi anni, è la volta del mondo arabo. Grazie a piattaforme streaming come Spotify e Anghami, a social come TikTok e Instagram e all’interesse di numerose etichette indipendenti, gli artisti arabi stanno conquistando il mercato globale con la loro musica. Pitchfork

Il longform pubblicato da The Atlantic racconta la storia e il declino del movimento statunitense di estrema destra John Birch Society. Fondato nel 1958 da un piccolo gruppo di uomini d’affari contrari al New Deal, la società rifiutava di fatto l’intero ordine internazionale del secondo dopoguerra, guidato dagli Stati Uniti: contro le Nazioni Unite e contro un fantomatico complotto ai danni del popolo americano. The Atlantic

Lo scorso giugno il Census Bureau, l’Ufficio del censimento degli Stati Uniti, in collaborazione con il National Center for Health Statistics, ha effettuato una ricerca su un campione di più di 58mila persone sul Long Covid attraverso il questionario online a cadenza mensile Household Pulse Survey, avviato nell’aprile 2020 per valutare l’impatto della pandemia. Un’analisi del San Francisco Chronicle ha rivelato che una percentuale sempre più bassa di persone ha riferito di sintomi di lunga durata legati al Covid. San Francisco Chronicle

Il documentario Fire of love narra la storia di Katia Krafft e di suo marito Maurice, i quali hanno dedicato la loro vita a studiare i vulcani e a svelarne i segreti. L’opera, candidata alla 95esima edizione degli Academy Awards, è disponibile su Disney+. National Geographic

Dal lancio di ChatGpt sul mercato si parla di intelligenza artificiale come la nuova frontiera dell’innovazione tecnologica. Ma come si è evoluta negli ultimi decenni? Il Guardian ne ripercorre gli sviluppi, spiegando che questa tecnologia si basa sulla memorizzazione di dati e di concetti, che poi vengono rimescolati e riproposti. Ma ciò che oggi viene considerato intelligente, in futuro potrebbe risultare addirittura pericoloso. The Guardian

Da più di un anno, la Fed conosceva la condizione di crisi nella quale versava la Silicon Valley Bank. Perché non è intervenuta? Lo spiega Isaac Chotiner in questo longform pubblicato dal New YorkerNew Yorker

In questo longform del New Yorker Masha Gessen racconta le difficoltà che stanno affrontando i reporter russi in esilio nel raccontare la guerra in Ucraina. Questi giornalisti russi – oggi dispersi tra Goergia, Lettonia, Turchia, Armenia e Israele – sono vittime di continue discriminazioni da parte dei Paesi ospitanti. New Yorker

Che conseguenze ha la pesca a strascico nel mercato del pescato dell’Unione europea? I controlli delle istituzioni scarseggiano e questa pratica, anche se vietata, è molto diffusa. A farne le spese è l’ecosistema marino: i fondali danneggiati dalle reti a strascico impiegano fino a 15 anni prima di recuperare il loro normale equilibrio. Irpi Media