Torna Off the Radar, la rubrica di Magzine dedicata ai migliori longform e reportage internazionali. Ogni settimana, un viaggio diverso intorno al mondo: stavolta andiamo nel “pericoloso” Messico con la questione dei crimini rimasti impuniti ai danni di numerosi giornalisti, per poi passare in Irlanda con la vittoria del partito indipendentista Sinn Fein. Ci soffermeremo inoltre sulla guerra: tra Russia e Ucraina, ma anche tra Cina e Taiwan. Parleremo poi di pandemia, raggiungeremo gli Emirati Arabi Uniti per Expo 2020 e faremo infine tappa a Los Angeles, dove i “puma” di Santa Monica sono oggi diventati una delle specie a rischio estinzione. Non resta dunque che augurarvi buona lettura.
In Messico, il Paese più pericoloso del mondo, i giornalisti cercano di sopravvivere. Dal Duemila ad oggi sono stati uccisi 153 giornalisti e l’85% di questi crimini resta ancora senza soluzione. (Internazionale)
Le elezioni in Irlanda del Nord hanno decretato la vittoria del Sinn Fein: l’ala politica dell’esercito repubblicano irlandese che, per la prima volta, avrà la possibilità di esprimere il primo ministro. Cosa potrebbe comportare l’ascesa al potere del partito indipendentista? (The Atlantic)
“L’impressione diffusa è che la storia nera sia solo storia americana, come se 12 milioni di africani avessero attraversato l’Atlantico soltanto per il piacere di esporre le contraddizioni nella Dichiarazione d’Indipendenza”. Il segreto della grandezza degli Stati Uniti sta forse in quell’indefessa capacità di autocritica e nel continuo ripensamento della propria storia. Ma non tutta la storia degli americani è storia americana. La storia dei neri giunti in America ha infatti un percorso autonomo che non sempre si è sovrapposto a quello degli Usa. (New Yorker)
La Cina è vicina, a tal punto che gli abitanti di Taipei “drizzano le antenne” perché temono un’invasione da Pechino simile a quella avvenuta in Ucraina da parte dei russi. Le situazioni geopolitiche che legano Taiwan alla Cina e l’Ucraina alla Russia sono infatti spaventosamente simili e tracciarne un parallelo non è soltanto un riflesso condizionato. La paura della guerra è un “contagio” che colpisce un chirurgo mente impara a suturare ferite, ma anche i leader nazionalisti allarmati e le nuove generazioni pronte ad imbracciare le armi per difendersi. (The Atlantic)
Arte.TV ci permette di entrare nelle case degli ucraini in guerra, raccontandoci le loro storie. Attraverso alcuni episodi, approfondisce così il lavoro del giornalista in tempo di guerra. (Arte.TV)
Il disturbo da stress post-traumatico è uno dei problemi più importanti che un giornalista di guerra, rientrato dal fronte, deve affrontare: Fergal Keane, giornalista della BBC al fronte in Ucraina, spiega come ha gestito il problema e come ha cercato di uscirne. (BBC)
Scene di maternità durante il lockdown da Covid-19. Fotografie di donne e madri stanche, stressate. Una narrazione insolita che racconta la vita vera: fatta di amore e gioia, ma anche di stress. (National Geographic)
A causa della pandemia, il tasso di adolescenti con tendenze suicide è ulteriormente aumentato. In America, gli ospedali psichiatrici sono a corto di fondi e i ragazzi costretti ad aspettare le cure nelle Emergency Rooms. (The New York Times)
Expo 2020, posticipato di un anno per via del Covid-19, ha permesso agli Emirati Arabi Uniti di ostentare tutta la loro ricchezza e tecnologia. Mentre però i milionari del mondo stipulano i loro affari, i lavoratori immigrati sono invece sottopagati e senza diritti. (Il Reportage)
A Los Angeles, tra i monti di Santa Monica, vivono una dozzina di leoni di montagna a rischio estinzione. Negli ultimi anni questi grandi felini, a causa della frammentazione dell’habitat dovuta alla costruzione di strade e autostrade, stanno infatti perdendo tutta la loro diversità genetica. Senza i cosiddetti “corridoi della fauna selvatica” è probabile che i “puma” di Los Angeles, nei prossimi decenni, si estingueranno localmente. Cosa possiamo fare? (National Geographic)