Una collezione di arte contemporanea allestita con criteri tradizionali: questo è il Museo del Novecento, dove le opere sono esposte seguendo la successione cronologica delle correnti artistiche del ventesimo secolo. Una scelta in controtendenza rispetto ad altri musei di arte contemporanea, che prediligono allestimenti di tipo tematico, ma che ha una sua ragion d’essere, come sostiene la direttrice del museo Marina Pugliese, in uno spirito pienamente sperimentale: «Questo è un allestimento “conservatore”, che rispecchia appieno il ruolo del museo, luogo di conoscenza e formazione. Questa scelta ci consente di essere più innovativi nel campo delle attività temporanee: quest’anno abbiamo organizzato anche un corso di yoga e delle lezioni di storia dell’arte in inglese; l’anno prossimo abbiamo in programma corsi di sound design e di elaborazione video delle immagini».

Se l’idea alla base dell’allestimento è di tipo storico, il pensiero di alcuni degli artisti le cui opere sono esposte nel museo è stato determinante per la scelta del marchio, in cui una virgola e due punti compongono il numero 900: «Lo abbiamo scelto – racconta sempre Marina Pugliese – ispirandoci all’ironia di artisti come Piero Manzoni, dei futuristi e di Lucio Fontana, che personalmente considero l’icona indiscutibile del nostro museo, anche per il suo rapporto strettissimo con Milano».

Un’altra icona del museo è senz’altro Il quarto stato, il famosissimo quadro di Pellizza da Volpedo che nell’ultimo anno è stato al centro di una querelle con la giunta comunale e la Galleria d’Arte Moderna. La prima lo avrebbe voluto a Palazzo Marino, la seconda ne chiedeva invece il trasferimento a Villa Reale: alla fine si è deciso di lasciare l’opera dov’è, mentre in futuro è probabile che si decida di spostarla nell’ingresso del museo, chiudendo l’accesso da via Marconi e lasciando aperto soltanto quello da piazzetta Reale.

Anche se il Museo propone un tipo di arte non sempre apprezzata dal grande pubblico, sembra godere di buona salute: quest’anno i visitatori sono stati circa 250mila, un ottimo risultato per una realtà museale che non può certo contare su mostre come quelle che si possono visitare nel vicino Palazzo Reale, ma che riesce a restare in piedi grazie ad iniziative e novità. Tra queste, una card annuale, pensata per fidelizzare i visitatori.