Cosa succede se si mette un grande divulgatore di Dante come Franco Nembrini insieme a uno dei fumettisti di punta di Marvel e DC come Gabriele Dell’Otto? Esce fuori un’edizione della Divina Commedia unica, che aspira a portare un classico intramontabile nelle mani di quante più persone possibili, anche quelle che normalmente non leggerebbero un’opera del genere.

Insomma, quella messa in campo da Nembrini e Dell’Otto è un’operazione pop alla Benigni per far sì che la grande letteratura di casa nostra sia sempre più conosciuta e apprezzata da tutti. Per ora è uscito solo il primo volume, Inferno, ma la Mondadori è pronta a pubblicare pure gli altri due nel prossimo futuro, visto anche il successo di vendite che ha avuto finora il libro.

L’opera dantesca Nembrini la conosce bene, dopo una vita passata a insegnare letteratura italiana ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Questo sapere lo ha anche offerto al grande pubblico nel ciclo di conferenze “El Dante”, che tanti ha appassionato alla Divina Commedia. Nembrini il 13 maggio era al Salone del Libro di Torino a presentare l’Inferno da lui commentato.

Dante può ancora dire qualcosa all’uomo moderno?

Dante può dire tutto, perché il fatto che parli al cuore dell’uomo, alla sua ragione, alla sua libertà e parli di valori eterni e immutabili lo rende veramente di una attualità strepitosa Dante può dire tutto, perché il fatto che parli al cuore dell’uomo, alla sua ragione, alla sua libertà e parli di valori eterni e immutabili lo rende veramente di una attualità strepitosa, anzi, proprio perché l’uomo moderno quegli ideali li ha persi, la modernità di Dante è assoluta.

Questo libro è rivolto agli estimatori della Divina Commedia o intende avvicinare quelli che ancora non lo sono?

Nella dedica l’ho scritto con chiarezza e forse con un po’ di presunzione, ho scritto che il libro è dedicato ai pochi che non hanno mai letto la Divina Commedia e ai molti che avevano giurato di non leggerla mai più, speriamo che colpisca e interessi sia gli uni che gli altri.

L’interesse per Dante è ancora vivo tra gli italiani? La scuola non l’ha cancellato?

La scuola è riuscita purtroppo a farlo odiare, ma l’interesse c’è nel momento in cui si fa vedere in che senso quello che Dante dice può essere interessante. Se lo si dà in mano a un ragazzo di 14 anni che canta canzoni rap e non gli si dice niente, evidentemente la partita è persa in partenza.

Che cosa offre di più questa versione della Divina Commedia rispetto a tutte le altre?

Credo tre cose: le immagini di Dell’Otto ovviamente, che sono la grande novità di questa edizione, un commento che per ruspante che sia, per semplice che sia almeno come tipo di linguaggio, tenta però di dirne tutta la profondità e infine una parafrasi che ha la presunzione di aiutare il lettore non a evitare Dante, ma a metterlo in grado di leggere Dante, quindi a ritornare sul testo di Dante.