Quando si parla di terra, acqua, fuoco e aria, le problematiche che vengono subito in mente sono quelle legate al riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico e delle acque. “Se dici terra pensi al land grabbing. L’acqua è saccheggiata. Il fuoco è quello dei roghi dei rifiuti. L’aria che respiriamo ci fa ammalare”.  Un maggiore impegno, da parte di tutte le generazioni, nella lotta alla sostenibilità, può finalmente cambiare il destino della nostra casa, la Terra. Tutte queste tematiche sono state trattate durante “Una. Per tutti. Non per pochi”, la terza edizione del Festival dei Diritti Umani, che si è tenuta dal 21 al 24 marzo presso la Triennale di Milano.

Danilo De Biasio: “La terra è una casa comune da proteggere, nel rispetto di tutti gli esseri viventi”

Quattro giornate dedicate a film, documentari, reportage fotografici, dibattiti sui diritti negati, su quelli riconquistati e sulle battaglie per eliminarli, tra testimonianze e tante storie di denuncia, ma soprattutto di speranza per un futuro migliore. «Il futuro – spiega Danilo De Biasio, direttore del festival – si può modificare agendo oggi. Alcuni segnali si intravedono. E li vedremo insieme, per spingere ciascuno di noi alla sfida: una casa comune da proteggere, uno sviluppo sostenibile e rispettoso dei diritti di tutti gli esseri viventi».