L’Europeo del 2024 non sarà solo l’occasione per i giocatori più conosciuti di affermare il proprio valore nelle loro nazionali, ma sarà anche una vetrina per quelli più giovani, pronti ad affrontare il grande salto verso i club più blasonati. Ditelo: “Ho aperto l’ennesimo articolo in cui si parla dei soliti Xavi Simons, WIrtz e Mainoo”. Invece no. Qui si parla di giovani che ancora non sono incredibilmente affermati nel panorama europeo e che possono utilizzare la competizione per mettersi in mostra.  Abbiamo stilato una formazione con il 3-4-3 per cercare di includere più giocatori di movimento possibili.

 Partiamo dal portiere: la nostra scelta è ricaduta su Bart Verbruggen, portiere olandese in forza al Brighton. La sua tecnica e la sua pazienza gli permettono di tenere palla e impostarla come un centrocampista. Una caratteristica fondamentale è che aspetta sempre la pressione dell’attaccante in modo da saltare la prima linea di pressione. Forte con i polsi e nei riflessi ha nelle esitazioni l’unica sua pecca, ma con il tempo riuscirà a migliorare le decisioni da prendere in poche frazioni di secondo.

Il terzetto di difesa si apre con Ilya Zabarnyi, classe 2002 ucraino. Da gennaio, come Verbruggen, è in Inghilterra a Bournemouth. Da diversi anni titolare con la nazionale aveva già giocato lo scorso europeo ma a questo ci arriva con una consapevolezza differente: più maturo e cresciuto fisicamente, Euro 2024 sarà un banco di prova decisivo per affermarsi come uno dei difensori più talentuosi della sua generazione. 

Al centro della difesa, Zeno Debast, difensore belga del 2003. Sono diversi i paragoni con la leggenda Kompany che, tra l’altro, è stato il primo a lanciarlo tra i professionisti mentre era allenatore dell’Anderlecht. Dotato di un’ottima tecnica e di una grande visione di gioco può anche impostare l’azione dal basso. Da quanto si apprende negli ambienti portoghesi lo Sporting CP è pronto a prelevarlo con un’offerta da 18 milioni.

A proposito di Portogallo: Antonio Silva completa il terzetto. A 20 anni è riuscito già a conquistare la titolarità nel Benfica e in nazionale. Difensore roccioso e con ottime letture non gli manca anche l’audacia per spingersi in avanti: grazie alla sua statura e alla bravura nel gioco aereo è sempre un pericolo sui calci piazzati. Sono diversi grandi club interessati a lui e, sicuramente, dopo questo Europeo si scatenerà un’asta per riuscire a portarlo alla propria corte. 

Il duetto di centrocampo è composto dai diciannovenni Arthur Vermeeren e Kacper Urbanski. Il primo, belga, è stato acquistato dall’Atletico Madrid nella sessione di Gennaio. Una mossa volta ad anticipare la concorrenza degli altri club europei che da diversi mesi lo stavano seguendo. Vermeeren, infatti, è il profilo adatto per il centrocampo di Simeone: un mastino recupera palloni ma dalla tecnica sopraffina. In patria, quando militava nell’Anversa, era regolarmente paragonato a Kante. 

Urbanski, in Italia, lo conosciamo: pedina di centrocampo del Bologna di Thiago Motta è riuscito a strappare qualche maglia da titolare durante la stagione. Le premesse sono buone, si inserisce spesso per partecipare all’azione e può dare alla Polonia i gol che possono mancare con l’infortunio di Lewandowski. 

Sui laterali ci sono due mancini puri. Il primo è un ungherese, compagno di Zabarnyi a Bournemouth: parliamo di Milos Kerkez. Terzino di spinta, gioca a tutta fascia per creare superiorità numerica in attacco. Sarà sicuramente uno degli uomini che può creare più occasioni da gol per l’Ungheria.

L’altro esterno proviene dall’Austria: si tratta di Alexander Prass. 23 anni e campione in patria con lo Sturm Graz ha dimostrato di saper segnare ma anche di saper fornire assist ai propri compagni. Occhio a questo ragazzo perché è il classico giocatore che non ti aspetti.

Il tridente d’attacco è formato da giocatori che nei prossimi anni hanno il potenziale per dominare il panorama europeo.

A destra troviamo il talento ucraino di 21 anni Herohij Sudakov, stella dello Shakhtar Donetsk. Le sirene della Premier League suonano incessantemente per lui, con i tifosi del Chelsea che l’hanno paragonato al gioiello brasiliano Oscar. I numeri ci sono, la costanza pure. Speriamo solo che non faccia la fine del suo connazionale Mudryk.

Al centro troviamo il georgiano Georges Mikautadze. Sentite bene questo nome perché durante Euro 2024 non scomparirà nell’ombra di Kvaratskhelia, ma farà grandi cose insieme a lui. L’attaccante del Metz ha vissuto una stagione straordinaria in Francia, ma i suoi gol non sono riusciti a salvare la formazione transalpina. Con la retrocessione diventa un obiettivo concreto per molte squadre francesi. 13 gol in 20 partite non si segnano per caso.

A sinistra sgasa sulla fascia un giovane che, in Italia, ha già dimostrato grandissime qualità: si tratta di Kenan Yildiz, classe 2005 turco della Juventus. Come già detto, abbiamo avuto modo di ammirare tutta la sua classe in Serie A, ma la Juventus quest’anno non ha giocato competizioni europee. Nel caso in cui riuscisse a trascinare la sua Turchia alla fase ad eliminazione diretta sarebbe già pronta la maglia numero 10 della Juventus.